Non abbiamo mai recensito un libro ma stavolta l’assonanza perfetta con le tartarughe ci porta a farlo.
Inutile dire che ad avvicinarci a questo libro è stato il titolo “Le tartarughe tornano sempre“, ma la conferma a leggerlo ci è stata data dalla trama.
Il libro racconta la storia di due spensierati fidanzati che vivono le loro giornate estive tra le meraviglie dell’isola di Lampedusa su cui lui, Salvatore, ci abita e lei, Giulia, ci torna ogni anno per le vacanze.
Questo fino a quando la giovane coppia una mattina scopre “l’altra parte del mondo“: il mare restituisce, davanti ai loro occhi, il corpo senza vita di un ragazzino dalla pelle scura. Il tragico episodio segnerà le loro vite ed influenzerà la loro storia e tutte le scelte che affronteranno, rendendo il futuro meno certo e stabile.
Comincerà così la seconda grossa parte del libro, fatta di partenze ma soprattutto, come per le tartarughe, di ritorni nel proprio luogo di nascita.
Tutto ciò viene raccontato senza mai abbandonare il grande attuale tema dell’immigrazione, affrontato in maniera leggera ma diretta e toccante.
Non ci dilungheremo più…in primis perchè, essendo la nostra prima recensione, rischiamo figuracce ma poi anche perchè bisogna leggere il libro per capire veramente cosa trasmette e cosa ti lascia dentro.
BUONA LETTURA!
“Le tartarughe tornano sempre” di Enzo Gianmaria Napolillo