Il Servicio de Protección de la Naturaleza (SEPRONA) di Badajoz ha scoperto e chiuso un presunto zoo illegale nel comune di Villafranca de los Barros, denunciando il proprietario, altri sei cittadini spagnoli ed un portoghese, tutti accusati di traffico illegale di specie protette.
L’inchiesta è iniziata lo scorso febbraio, quando la Guardia Civil ha localizzato le strutture che ospitavano oltre un centinaio di animali, tra varie specie di uccelli, di mammiferi e di rettili provenienti dai cinque continenti. Così, con la collaborazione della Dirección General de Medio Ambiente della Junta de Extremadura, gli agenti hanno effettuato l’ispezione della struttura.
Durante il controllo, il proprietario ha fornito i certificati CITES degli animali di cui, purtroppo per lui, è risultata evidente la loro falsificazione. Inoltre, al luogo mancava anche la registrazione come parco zoologico autonomo e quindi l’autorizzazione di apertura ma, nonostante ciò, diverse scuole sono state ospitate in visita.
Grazie alle informazioni reperite in loco, gli agenti hanno potuto constatare che gli animali presenti provenivano da commercio illegale, in particolare gli istrici, le gru coronate, i gufi reali, gli ibis rossi, le tartarughe africane (“Centrochelys sulcata“) ed alcuni particolari uccelli come i Rhea ed i Tauraco livingstonii.