Ogni estate sono diverse decine, se non centinaia, i volontari che decidono di trascorrere almeno una settimana sulle spiagge italiane alla ricerca dei nidi di Caretta caretta.
Tale attività però, non è sempre semplice e lo sanno bene Irene, Manuela e Silvia (col compagno Stefano), le volontarie dell’associazione “tartAmare” che hanno monitorato le quasi inaccessibili tre calette tra le scogliere della frazione di Castiglioncello, a Rosignano Marittimo (LI).
Nonostante tali insenature presentino una conformazione non idonea ad una deposizione, dal 27 giugno scorso sono state registrate ventinove escursioni ad intervalli quasi sempre regolari, con decine e decine di tentativi di scavo. In più di un’occasione poi, la futura mamma-tartaruga ha letteralmente scaraventato lontano grosse pietre e tronchi presenti sia sopra che sotto la sabbia.
Desiderava comunque fortemente deporre in una di queste bellissime calette e all’alba di venerdì 14 agosto ha finalmente individuato uno dei pochissimi punti in cui c’era solo sabbia, incastonando le sue uova tra due lati della scogliera di Cala Santa Lucia (la più a sud delle due).
Come già detto, il sedimento della spiaggia scelta dalla Caretta caretta è inadatto alla riuscita della schiusa e inoltre, poichè durante i monitoraggi notturni più di una volta il mare ha invaso l’intera caletta, è stato necessario traslocare la camera d’incubazione e si è scelto come arenile di destinazione quello di Rimigliano, nel comune di San Vincenzo (LI), visto l’alta percentuale di nascite registrata negli anni passati proprio su questa spiaggia.
Il tutto è stato possibile anche grazie alla preziosa collaborazione degli uomini della Capitaneria di Porto locale, i quali hanno evitato alle volontarie difficili arrampicate e angusti passaggi tra gole e tunnel, autorizzando loro l’accesso alle calette attraverso una villa privata.