A fine anno 2013, l’Onu ha dichiarato “Giornata mondiale della vita selvatica” il 3 marzo, giorno dell’anniversario della nascita della “convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione” (il CITES) avvenuta nel 1973.
Oggi perciò si festeggia il primo “World Wildlife Day” che vuole celebrare le bellezze sia della fauna che della flora ma soprattutto vuole sensibilizzare sui reali e sempre più numerosi pericoli che l’uomo crea per l’esistenza delle varie specie.
Il segretario generale del CITES, John Scanlon, ha infatti aggiunto: «Questa giornata ci ricorda l’urgente necessità di intensificare la lotta contro i reati alla vita selvatica e l’enorme impatto economico, ambientale e sociale»
E’ intervenuto anche Jim Leape, direttore generale di WWF Internazionale, dichiarando: «Le creature selvatiche che popolano ancora la Terra portano meraviglia e bellezza nella nostra vita, sono l’essenza vitale di foreste, prati, fiumi e oceani e, dai servizi ecosistemici che forniscono, dipendono le nostre economie e la nostra società. La fauna selvatica ha bisogno del nostro riconoscimento e della nostra protezione». Il direttore però, non si è limitato ad elogiare la natura ma ha anche evidenziato l’impatto negativo che ha il commercio illegale della fauna e della flora selvatica, che per le ultime statistiche si aggira intorno ai 14 miliardi di euro annui.
Per il WWF è intervenuto anche il Presidente del WWF Internazionale, Yolanda Kakabadse, che ha elogiato i successi ottenuti in Nepal per la salvaguardia di rinoceronti, elefanti e tigri: «Ci congratuliamo con il Nepal per l’azzeramento del bracconaggio all’interno dei suoi confini. Questo risultato rappresenta un modello per l’obiettivo del WWF di ridurre drasticamente il crimine contro la fauna selvatica in tutto il mondo»
Anche il nostro Paese è stato chiamato in causa, infatti solo in Italia il giro d’affari del commercio illegale di animali esotici è superiore ai 2 miliari di euro annui. Questo anche perchè l’Italia è il nodo perfetto per lo smistamento della “merce” tra Africa ed Europa.