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Home Allevamento tartarughe

Emys orbicularis: Scheda Riassuntiva

Domenico Vitiello di Domenico Vitiello
7 Novembre 2016
in Allevamento tartarughe, Schede, Schede di allevamento, Tartarughe d'acqua
emys orbicularis allevamento tartapedia
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In questa pagina troverete la scheda d’allevamento riassuntiva che riguarda le tartarughe appartenenti alla specie Emys orbicularis. La scheda indica sommariamente le informazioni sull’alimentazione, la riproduzione, le caratteristiche fisiche e comportamentali ed altri aspetti per allevare al meglio questa specie.

Specie
Emys orbicularis

Sottospecie
ufficialmente sono otto: eiselti, fritzjnergenobsti, galloitalica, hellenica, ingauna, occidentalis, orbicularis e persica.
In passato sono state differenziate in più sottospecie, come per esempio la E. o. capolongoi (presente solo in Sardegna) oppure la E. o. lanzai (presente solo in Corsica) e c’è ancora oggi chi preferisce usare le vecchie classificazioni

Stati di provenienza
Europa continentale (Italia, Austria, Belgio, Bielorussia, Francia, Georgia, Germania, Lettonia, Lichtsteiner, Lituania, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, R. Ceca, Romania, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Ucraina ed Ungheria), penisola balcanica (Albania, Bosnia E., Bulgaria, Croazia, Kosovo, Macedonio, Montenegro, Serbia e Slovenia), coste del Mar Caspio (Azerbaijan, Iran, Kazakistan, Turkmenistan e Russia) Siria, Turchia e coste mediterranea del Nord Africa (Algeria, Marocco e Tunisia)

Luoghi di origine
in tutti i tipi di corsi d’acqua (fiumi, canali, ecc), nei laghi ma anche in bacini artificiali ed in acque salmastre delle zone costiere (alle foci dei fiumi).
Predilige comunque acque calme con un lento flusso, con fondale fangoso e ricche di vegetazione acquatica

Lunghezza massima
14/18 cm i maschi e 20/23 cm le femmine, a seconda della sottospecie.
Nel Nord Africa e negli stati del Nord Europa ci sono popolazioni di Emys orbicularis che superano i 25 centimetri di lunghezza

Colorazione carapace
generalmente è molto scuro, con una colorazione che può variare dal marrone al verde scuro e dal grigio scuro al nero.
Inoltre presenta su di esso delle striature giallognole o verdastre a volte molto corte, come grossi puntini

Colorazione piastrone
dal giallo sabbia al giallo ambra con venature scure, più o meno doppie.
Da baby invece, il piastrone è molto scuro nella parte centrale e la colorazione gialla è presente solo ai bordi.
Raramente da adulte mantengono il piastrone come le baby

Colorazione testa ed arti
dal grigio al verde scuro con presenza di puntini, striature e chiazze gialle

Riconoscimento sesso
è possibile dopo i 4/5 anni di vita.
La differenza più evidente è nella colorazione della testa; infatti, nelle femmine è ricoperta di puntini e chiazze gialle con la mascella completamente gialla, mentre nei maschi la testa è scura con pochi o nessun segno giallo e la mascella è nera.
Inoltre, in primavera, l’iride del maschio può cambiare colore diventando arancio, rossa o addirittura bianca; ciò non avviene nelle femmine in cui resta sempre gialla.
Per quanto riguarda la coda poi, a differenza di altre specie della famiglia delle “Emydidae”, la lunghezza non varia a seconda del sesso. L’unica differenza è alla base che nei maschi risulta più grossa e con apertura cloacale più arretrata.
Infine, i maschi hanno dimensioni leggermente più piccole, unghie anteriori ricurve e piastrone concavo

Maturità sessuale
in cattività viene raggiunta dopo i sei anni d’età, mentre in natura può arrivare anche molto più tardi

Allevamento in cattività in casa
è sconsigliato.
E’ però possibile tenere in casa esemplari baby in acqua non molto alta, ben filtrata e con molti appigli.
La temperatura dell’acqua deve essere compresa tra i 21°C ed i 25°C.
La zona emersa in vasca deve risultare ampia e su di essa vanno puntate due lampade: una spot da almeno 40W accesa per 6/8 ore al giorno, in modo da avere 30/31°C sulla zona irradiata, ed una uvb 5% (o meglio 10%) accesa 10/12 ore al giorno ad una distanza max di 25 cm dalla superficie irradiata.
Sul fondo è possibile inserire sabbia finissima 0,3-0,5mm

Allevamento in cattività in laghetto
possibile tutto l’anno se si ha almeno una parte con una profondità minima dell’acqua di 80 cm più uno strato di sabbia finissima sul fondo per ulteriori 20/30 cm, ciò per evitare che muoiano durante l’inverno.
E’ necessario mettere numerosi tronchi e/o appigli che fuoriescono dall’acqua per facilitare la risalita e molta vegetazione (sia galleggiante che non); inoltre è importante creare ripari sulla parte emersa in modo da garantire alle tartarughe un luogo fresco dove rifugiarsi nelle ore più calde della giornata.
Infine, essendo particolarmente abili a scalare superfici verticali, è consigliato recintare il laghetto con uno steccato interrato ed alto almeno 25 cm

Alimentazione
è una specie prevalentemente carnivora quindi, rispettando l’alimentazione naturale, bisognerà fornire: insetti, anellidi, lumache, crostacei, molluschi ed anche piante acquatiche.
In natura poi, mangiano occasionalmente piccoli anfibi, carcasse di pesci e ofidi morti.
Da baby è consigliabile fornire piccoli insetti e larve

Letargo
lo effettuano sia a pelo d’acqua che all’asciutto, a temp comprese tra i 4°C e i 10°C.
In casa è impossibile, quindi nel periodo autunnale/invernale necessitano di riscaldatore impostato sui 24/25°C, poichè senza di esso farebbero un semi-letargo dannosissimo.
All’esterno bisogna avere un laghetto come descritto su.
Possono fare letargo anche in luoghi chiusi, a patto che garantiscano il rispetto delle temp sopra-indicate per un corretto letargo.
È importante farlo fare già da baby in modo da evitare una crescita innaturale troppo veloce, ma allo stesso tempo si consiglia il letargo controllato per esemplari piccoli.
Infatti in natura avviene una sorta di selezione naturale, in cui alcune baby muore annegato non essendo abili nel nuoto

Legislazione
essendo inserita nell’Appendice II della Convenzione di Berna, n’è vietata la cattura e la detenzione ma, grazie a normative nazionali e regionali, è possibile detenere, riprodurre e cedere esemplari nati in cattività da genitori regolarmente denunciati.
Purtroppo però, non essendo facile reperire le varie delibere regionali, si consiglia di chiedere delucidazioni tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) all’ufficio del Corpo Forestale più vicino, prima di eventuali acquisti

Galleria foto

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La foto articolo è di Vide Ohlin ©

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