La settimana appena trascorsa è stata ricca di ritrovamenti, e quindi di recuperi, di tartarughe marine in difficoltà.
Il primo esemplare è stato trovato martedì da Antonio Saracino, un pescatore brindisino che era in compagnia di sua figlia sulla propria imbarcazione. La piccola “Caretta caretta” era impigliata con la testa e con la zampa anteriore sinistra in un sacco di nylon. Issata a bordo, è stata liberata dai fili che le impedivano di nuotare prima di essere riconsegnata al mare.
E’ stata poi la volta di un doppio ritrovamento, avvenuto giovedì tra Livorno e Sperone di Vada (LI). Entrambe le tartarughe erano impigliate in reti da posta e la loro presenza è stata segnalata alla Capitaneria di Porto dagli stessi pescatori che le hanno trovate. Consegnate al personale dell’Arpat, sono state trasferite in apposite vasche per l’osservazione ed il recupero presenti all’interno dell’Acquario di Livorno.
Particolare invece il recupero di venerdì nelle acque di Capri; infatti, la tartaruga marina è stata notata in difficoltà dall’equipaggio di una delle imbarcazioni d’appoggio della prestigiosa regata velica “Rolex Capri Sailing Week“. Portata al porto di Marina Grande, è stata presa in consegna dagli operatori del Centro Tartanet dell’AMP di Punta Campanella che l’hanno trasferita al Centro Recupero Tartarughe Marine “Anton Dohrn” di Portici (NA).
Sabato poi, una grossa “Caretta caretta” di circa 30 Kg è stata vista galleggiare nelle acqua antistanti lo stabilimento balneare “Papaya Beach” di Fiumicino (RM). I bagnini, avvisati dai presenti in spiaggia, hanno recuperato e portato a riva l’esemplare grazie ad un pattino. La tartaruga aveva un amo conficcato in bocca con tanto di lenza penzolante; è stata quindi trasferita d’urgenza al Centro Veterinario dello Zoo Marine di Torvaianica.
Gli ultimi due recuperi in ordine di tempo sono avvenuti ieri: il primo ad Ischitella (fraz. di Castel Volturno), dove alcuni ragazzi dell’associazione sportiva “Kitesurf Napoli” hanno salvato una tartaruga rimasta impigliata in una rete. I titolari del Lido Don Pablo hanno provveduto ad avvisare l’ENPA e la Guardia Costiera e proprio i militari hanno consegnato in seguito l’esemplare al Centro “Anton Dohrn” di Portici (NA).
Il secondo invece nel porto di San Leone (AG), ove ad avvistare una grossa femmina di tartaruga in difficoltà è stato il comandante di una barca da diporto, il quale ha subito contattato il Centro Recupero Tartarughe Marine di Cattolica Eraclea. Il veterinario Calogero Lentini, direttore del Centro, ha supposto da una prima analisi che l’esemplare ha probabilmente ingoiato della lenza e/o degli ami.