“Polystomoïdes soredensis“, è questo il nome dal suono greco-catalano con cui si identifica un minuscolo parassita, una specie di verme solitario, che dagli USA si è trasferito nelle tartarughe palustri mediterranee.
Olivier Verneau, ricercatore e professore universitario di biologia evolutiva, insieme a Laurent Héritier, dottorando che ha condotto una tesi sull’impatto dei cambiamenti ambientali sullo stato fisiologico della fauna acquatica, ha lavorato in particolare sulla diversità batterica.
Studiando nel 2010 le tartarughe della specie “Mauremys leprosa“, che sono autoctone della penisola iberica, hanno notato che quelle presenti in un’azienda agricola di Sorède (comune francese sui Pirenei) ospitavano tale virus, assente invece per natura nelle popolazioni fluviali. Inoltre, lo stesso parassita è stato trovato anche nelle “Trachemys scripta”
Per approfondire e confermare la teoria della migrazione del virus, i due ricercatori si son recati nel 2015 in North Carolina: «Abbiamo voluto dimostrare che questo parassita è presente anche nelle popolazioni autoctone di “Trachemys scripta” e quindi è arrivato a stabilirsi nelle nostre tartarughe a causa dell’esportazione di quelle americane»
Alla domanda sull’impatto che il “Polystomoïdes soredensis” ha sulle tartarughe iberiche, Laurent ha così risposto: «Lo scopo di questo studio è proprio quello di testare l’impatto del parassita sulle popolazioni di “Mauremys leprosa”. Questo può anche essere innocuo per le tartarughe americane che son più grandi ed hanno un maggior tasso di riproduzione, ma può far danni sulle tartarughe palustri mediterranee. Nel medio termine, capiremo lo sviluppo che può avere».
Nel frattempo Oliver e Laurent stanno fornendo i loro risultati a vari ricercatori che ne hanno fatto richiesta da diverse parti del mondo, dalla Repubblica Ceca al Giappone.