La plastica è famosa per la sua durevole resistenza, tanto da essere usata per realizzare qualsiasi prodotto di consumo quotidiano ma è così diventata una minaccia unica e persistente per l’ambiente naturale.
Un nuovo studio condotto da ricercatori della “Florida State University“, pubblicato sulla rivista “Marine Pollution Bulletin“, ha dimostrato che l’aumento dell’accumulo di microplastiche lungo le spiagge del Golfo del Messico sta alterando la composizione della sabbia su questo litorale e ciò può mettere a repentaglio il futuro delle tartarughe marine che qui nidificano.
«Con l’aumento della popolazione, la richiesta di plastica ed il suo uso sono sempre maggiori e di conseguenza i detriti in mare aumentano» ha riferito Mariana Fuentes, coautrice dello studio.
Sono stati esaminati i dieci più importanti siti di nidificazione delle tartarughe marine in Florida ed i campioni di sabbia raccolti hanno rivelato l’allarmante concentrazione di microplastiche proprio nelle dune preferite per le deposizioni.
La plastica tende a trattenere il calore ed una sua eccessiva presenza potrebbe impedire lo sviluppo embrionale o, nel migliore dei casi peggiori, potrebbe portare alla nascita di un unico sesso. «I cambiamenti delle temperature di incubazione potrebbero modificare i rapporti numerici tra i sessi ma ad oggi non sappiamo se la quantità di microplastica presente è già sufficiente a provocare questi cambiamenti negativi» ha detto Fuentes.
Nella prossima ricerca, l’argomento principale sarà proprio l’individuazione del potenziale impatto di questo inquinamento sulla vita e sul comportamento delle tartarughe marine. «Io sono molto speranzosa in un futuro migliore, poichè le iniziative per scoraggiare l’uso di plastica sono all’ordine del giorno» ha concluso Valencia Beckwith, la ricercatrice che ha condotto le indagini sulla sabbia.