La recente scoperta di un fossile di una tartaruga vissuta più di 220 milioni di anni fa, chiamata “Eorhynchochelys sinensis“, ha aperto un nuovo mondo sull’origine di quest’animale preistorico.
Il palaeontologo Dr. Olivier Rieppel, del “Field Museum” di Chicago, ha descritto la tartaruga come una creatura lunga circa 180 centimetri, con uno strano corpo simile ad un frisbee ma privo di guscio protettivo, con una lunga coda e con le mascelle anteriori quasi simili ad un becco.
Un intero scheletro fossilizzato è stato trovato incastonato in rocce risalenti a 228 milioni di anni fa nella provincia di Guizhou, in Cina. «L’origine delle tartarughe è stato un problema irrisolto in paleontologia per decenni. Ora con la Eorhynchochelys la loro evoluzione è più chiara» ha affermato il Dr. Rieppel.
Nel 2008 erano stati rinvenuti a Varsavia alcuni pezzi di carapace risalenti a 215 milioni di anni fa, mentre nel 2015 fu catalogato in Germania il più antico antenato della tartaruga: la “Pappochelys rosinae“, vissuta circa 240 milioni di anni fa.
«Questo fossile straordinariamente grande è una scoperta eccitante, che aggiunge un tassello all’evoluzione delle tartarughe e dimostra che non è stato un accumulo graduale di tratti unici ma una serie di eventi più complessi, che stiamo iniziando a svelare» ha riferito il Dr. Nick Fraser del “National Museums Scotland“.