Il 19 marzo scorso avevamo riportato la storia di Afrodite, la sfortunata tartaruga marina rivenuta nelle acque al largo di Pellaro (RC), impigliata in un ammasso di rifiuti composto, tra le altre cose, da un cerchione di una bicicletta.
Il continuo nuotare col filo di lenza legato a questa zavorra e che stringeva intorno alle pinne anteriori, ha costretto i veterinari ad amputare l’arto sinistro. Nonostante le intense cure per evitare l’amputazione anche della pinna destra, la necrosi non si è fermata, compromettendo purtroppo la sopravvivenza della povera “Caretta caretta“.
Dopo quasi due mesi di sofferenze, Afrodite ha chiuso per sempre gli occhi, turbando non poco sia lo staff del Centro Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone (RC) che i medici della “Sea Turtle Clinic” (DMV – Uniba), oltre a tutti i lettori che si erano a lei affezionati.
Riposa in pace, cara Afrodite!