Lo scorso tre ottobre, sulla barriera corallina Molasses Reef all’interno di Key Largo ai Caraibi, fu rinvenuta una tartaruga verde con un grosso tumore ben visibile tra il suo capo e la pinna anteriore sinistra.
Purtroppo sia le radiografie che la tomografia computerizzata avevano fin da subito rivelato la presenza di una simile massa anche sui polmoni e nonostante gli sforzi del “The Turtle Hospital”, dopo quasi quaranta giorni alla giovane tartaruga è stato necessario alleviare le sofferenze, ricorrendo all’eutanasia.
La Chelonia mydas è la specie più suscettibile all’herpes virus che causa i tumori del fibropapilloma e ciò dipende dalla loro alimentazione: «Mangiano molta Poseidonia e tante alghe, filtri naturali dell’oceano. Sfortunatamente, gli inquinanti filtrati deprimono il sistema immunitario di queste tartarughe» ha riferito Shelby Ferguson del Turtle Hospital.
Mentre le masse esterne visibili possono essere rimosse chirurgicamente con un laser, attualmente non esiste un trattamento per i fibropapillomatosis interni. E’ stato però scoperto che tali tumori nelle tartarughe hanno sequenze genetiche e vulnerabilità terapeutica simile a quella dei tumori nell’uomo e proprio il Turtle Hospital è stato coinvolto nel testare trattamenti di elettrochemioterapia.
Nell’attesa di capire se ciò potrà salvare gli esemplari colpiti dal fibropapillomatosis, Bette Zirkelbach, manager del The Turtle Hospital, ha avvertito che «le tartarughe marine sono una specie indicatore per i nostri ecosistemi marini. Svegliamoci! Siamo tutti coinvolti e se non proviamo a cambiare il modo in cui viviamo le nostre vite, le cose non andranno meglio. Questa è la nostra occasione per fare qualcosa per la prossima generazione».
Fonte: www.scubadiving.com