Come riportato dall’ente governativo colombiano “Corporación Autónoma Regional del Valle del Cauca (CVC)”, lo scorso 8 gennaio sono state recuperati ben 521 esemplari di Chelonoidis carbonaria gettati nelle profonde acqua del torrente Vilela, nel comune di Pradera.
Secondo le autorità, sarebbero 1060 le tartarughe prelevate illegalmente da un allevamento della zona in circostanze ancora sconosciute, prima di essere inspiegabilmente lanciate nel corso d’acqua.
«Per la regione caraibica della Colombia, questa specie rappresenta un importante dispersore di semi» ha riferito Estefanía del Mar Flórez, biologa del CVC, ma «non sono autoctone però, nella zona ove sono state liberate» ha aggiunto Diana Peralta, veterinaria dello Zoocriadero. A causa della caccia indiscriminata, della perdita di habitat e degli incendi dolosi, queste tartarughe sono diventate vulnerabili e l’annegamento di centinaia di esemplari rappresenta davvero una notizia terribile.