Dalla piccola isola di Lampedusa e più precisamente dal suo Centro Recupero Tartarughe Marine, arriva una curiosa notizia riguardante un esemplare di Caretta caretta consegnato ieri al personale della struttura con una pinna rotta.
Nelle feci della tartaruga, a differenza della solita plastica, sono state trovate delle minuscole pietre che, dopo un’attenta analisi, si sono rivelate essere cristalli di cenere dell’Etna. Il vulcano siciliano, che dista ben 320 km in linea d’aria dal CRTM, è in attività da Natale a intervalli quasi regolari e le sue ceneri sono state trasportate dal vento a grossa distanza.
Dopo questa affascinante scoperta, la tartaruga è stata ribattezzata proprio con il nome della vetta catanese. Le sue condizioni non sono preoccupanti ma purtroppo è stato necessario amputare la pinna anteriore destra, oramai senza più circolazione sanguigna. Nonostante ciò però, non appena si sarà stabilizzata e le condizioni metereologiche lo permetteranno, Etna potrà tornare a nuotare nelle acque che bagnano la Sicilia.