L’enorme incendio divampato fra le province di Oristano e di Nuoro ha distrutto oltre 20.000 ettari di boschi e campi in appena 48 ore, una superficie pari a quasi trentamila campi di calcio.
Un’area in cui vivevano centina di famiglie, una zona ricca di pascoli e di aziende agricole e zootecniche che davano lavoro a migliaia di cittadini. Il danno è incalcolabile, così come è ancora ignoto il numero delle vittime tra gli animali. Infatti se grazie alla macchina organizzativa dei soccorsi non ci sono stati decessi tra gli umani, purtroppo ben diverso è il bilancio tra gli altri esseri viventi.
Volendo escludere la miriade di piccoli insetti, il conteggio delle vittime resta comunque spropositato, con migliaia di uccelli e bestie a quattro zampe arse vive o morte soffocate. Cani, gatti, volpi e cavalli ma soprattutto bestiame (suini, bovini e ovini), senza dimenticare le tante testuggini autoctone in Sardegna.
La specie Testudo marginata, seppur solo naturalizzata italiana, ha popolazioni stabili soprattutto nel nord dell’isola ma a seguito dell’ultimo record effettuato tra il 2018 ed il 2019 da F. L. Leonetti, G. Giglio, S. Tripepi e E. Sperone, la sua presenza è stata registrata anche in provincia di Oristano, proprio a pochi chilometri dall’area boschiva interessata dagli incendi.
Quando tutto ciò sarà finito (si spera quanto prima), si farà la conta dei carapaci bruciati dalle fiamme ed il totale, ahinoi, non sarà per niente piacevole. Testudo marginata e Testudo hermanni non sono conosciute per essere delle saette e non hanno le ali per volare via e dunque la velocità del fuoco non ha dato loro alcuno scampo.
Si indagherà a lungo sulle cause e su eventuali responsabili ma ciò che è certo è che ci vorranno decenni per recuperare i danni causato alla flora ed alla fauna e sarà difficile ripartire per la popolazione colpita in prima persona da questo nefasto evento.
Lo staff di Tartapedia esprime la propria vicinanza al popolo sardo e alla Sardegna tutta!