Negli ultimi giorni ha destato scalpore il ritrovamento lungo la costa barese, ad una decina di metri l’uno dall’altro, di due esemplari di Caretta caretta già deceduti e con una delle pinne amputate. Purtroppo queste tartarughe rappresentano soltanto una piccola parte di quelle che ogni inverno spiaggiano senza vita sui litorali italiani.
In concomitanza con le mareggiate infatti, le carcasse vengono spinte dalle onde sulle spiagge, a volte anche in avanzato stato di decomposizione. Dall’inizio dell’anno, dunque in appena due settimane, sono già state più di venti le tartarughe senza vita recuperate in Puglia, su un tratto di costa di appena 100 Km, come spiega in un’intervista Pasquale Salvemini, responsabile del CRTM WWF Molfetta.
È decisamente triste pensare che questi animali che vivono sulla Terra da milioni di anni, vengano decimati dalla sempre più aggressiva antropizzazione del mare. Inutile nascondere che l’unico predatore degli esemplari adulti è proprio l’uomo, il quale con le attività di pesca (soprattutto a strascico) causa ferite o, peggio, crea trappole mortali.