Si stima che soltanto l’un per mille delle tartarughe marine appena nate raggiunga l’età riproduttiva. I momenti più pericolosi per gli hatchlings sono proprio quelli successivi alla schiusa, quando ad attentare alla loro vita ci pensiamo anche noi umani.
Infatti, oltre ai predatori naturali e alle morti accidentali, uno dei pericoli maggiori è dato dall’antropizzazione eccessiva delle coste. I piccoli esemplari appena fuoriusciti dalla sabbia si dirigono verso il punto più luminoso della notte, che però non sempre è rappresentato dall’orizzonte marino.
I volontari di “Turtle Watch Gold Coast” la scorsa domenica hanno salvato 36 baby Caretta caretta disorientate e disidratate su una spiaggia di Palm Beach, sobborgo nel Queensland. Le tartarughine sono state attratte dalle luci provenienti dalle case presenti alle spalle del litorale e senza l’intervento del gruppo di volontari sarebbero tutte morte.
«Quattro erano già senza vita e la maggior parte delle 36 sopravvissute era bloccata nell’erba delle dune, stordita dal freddo, debole e letargica» ha riferito Siobhán Houlihan, addetta alla riabilitazione e a capo dell’associazione.
Si prevede che nei prossimi due decenni la popolazione di quest’area costiera raggiungerà il doppio degli attuali abitanti. Il programma dell’associazione sta ottenendo buoni risultati ma cruciale sarà l’istruzione e la sensibilizzazione dei giovani e dei futuri residenti.
«Sarebbe fantastico se potessimo vedere un’illuminazione più rispettosa dell’ambiente lungo quelle spiagge, già solo durante il periodo delle schiusa delle uova» ha concluso Mrs. Houlihan.
Fonte: www.abc.net.au