Laura Della Rocca e Giuseppe De Riso, soci dell’associazione “NaturArt”, durante il quotidiano monitoraggio delle spiagge salernitane, hanno individuato tracce sulla sabbia riconducibili proprio a quelle che lascia una tartaruga marina in cerca di un punto adatto per deporre.
La conferma dell’avvenuta deposizione è stata data da Roberta Teti, borsista del CRTM “Anton Dohrn” di Portici (NA), la quale ha dovuto anche effettuare il trasloco delle uova, in quanto la camera d’incubazione era stata scavata nei pressi della battigia.
Tale nidificazione rappresenta la terza annuale per il litorale di Marina di Eboli (SA) e, come quella del 21 giugno scorso, è stata individuata insieme ai volontari del “Comitato Aversana Campolongo” sulla spiaggia adiacente lo stabilimento balneare “Made in Italy”.
La seconda deposizione della giornata di ieri è avvenuta nel tardo pomeriggio nei pressi del “Lido Penelope” a Marina di Camerota (SA). I pochi bagnanti ancora presenti in spiaggia, insieme ai volontari e ai biologi accorsi dopo la chiamata dei gestori dello stabilimento balneare, hanno assistito in diretta al raro ed emozionante evento.
Purtroppo però non tutti coloro che hanno la fortuna di gestire un lido in questo magnifico scorcio campano sono così felici di ritrovarsi un nido tra i propri ombrelloni. Sabato mattina infatti, un turista aveva segnalato alla Capitaneria di Porto una traccia sulla spiaggia di San Mauro Cilento ma quando Roberta Teti si è recata sul posto per verificare la presenza delle uova, ha trovato l’arenile spianato.
Dopo qualche giorno, grazie ad un video inoltrato ai biologi della SZN di Napoli, è stato appurato che lì la tartaruga aveva deposto. Così Roberta e vari volontari sono tornati stamani su quella spiaggia e nonostante i depistaggi da parte del custode, il nido è stato trovato ed è stato possibile confermare la diciassettesima deposizione del 2022 in Campania.
Apprendere tali notizie ci rende molto tristi poichè non è possibile ancora trovare tanta ignoranza ma soprattutto cattiveria verso creature a rischio estinzione. Invece di sfruttare a proprio favore l’eventuale visibilità che un evento del genere può portare allo stabilimento, si pensa soltanto al poco spazio sottratto ai clienti. A questo punto speriamo solo che le uova possano completare l’incubazione senza alcun disturbo esterno.