Con oltre millecento chilometri di costa sulla sola isola maggiore, la Sicilia è la seconda regione d’Italia per chilometri di costa balneabile (923, includendo le piccole isole) ma nonostante ciò, gli operatori autorizzati alla manipolazione delle uova di tartaruga marina si contano su una sola mano.
Il compito dei volontari ufficiali ma soprattutto di quelli ufficiosi, come per esempio i turisti abitudinari, diventa così estremamente importante. Nell’ultima settimana sono state tante le segnalazioni di tracce del passaggio di tartarughe marine sulle spiagge siciliane.
La biologa marina Oleana Olga Prato, una delle pochissime siciliane autorizzate alla verifica della presenza delle uova, ha dovuto quindi percorrere centinaia di chilometri in pochi giorni per poter mettere in sicurezza ben cinque deposizioni di Caretta caretta.
Lunedì 18 luglio, mentre la biologa era sui nidi catanesi, un attento e sensibile cittadino segnalava la presenza di una body pit sulla spiaggia di Randello a Scoglitti (RG). Per l’eccessiva distanza, il nido è stato ufficializzato soltanto il giorno successivo ma nel frattempo gli operatori della forestale avevano ben recintato l’area.
Da mercoledì 20 luglio poi, ogni giorno è stato individuato un nido, rispettivamente nelle province di Messina, Catania, Ragusa e Siracusa. Nel messinese ad essere scelta è stata per la terza volta la spiaggia di Gioiosa Marea (ME), ove la traccia è stata scoperta da Margherita Carcione, una ragazza che aveva iniziato il suo primo monitoraggio da appena dieci minuti.
Grazie alla particolarità delle tracce impari lasciate sulla sabbia, è stato possibile capire che a deporre era stato ancora una volta l’esemplare finito sugli scogli, prima di riuscire a nidificare, il primo luglio scorso.
È stata poi la volta di Riccardo, l’operatore di pulizia catanese, il quale ha segnalato giovedì una lunghissima traccia all’interno dell’Oasi del Simeto. Immediatamente sono accorsi Andrea Zappalà e Stefania Di Grazia, impegnati a monitorare un tratto di costa poco distante. Nell’attesa dell’arrivo della biologa, l’area è stata messa in sicurezza da Diego Fiorentino, anch’egli operatore del “Progetto Tartarughe WWF Italia”, e Barbara Maifreni.
Nella nottata tra il 21 e il 22 luglio, una bella femmina di Caretta caretta ha deciso di nidificare sotto gli occhi meravigliati dei residenti di Punta Secca, a Santa Croce Camerina (RG). Tra i testimoni anche Gaetano Fiorilla, il quale festeggiava proprio in quelle ore il suo 30esimo compleanno ed è stato il primo ad accorgersi dell’esemplare sulla spiaggia, avvertendo poi subito la CP di Pozzallo.
L’ultima sorpresa è giunta stamattina dalla spiaggia antistante la Riserva Naturale Saline di Priolo. Giancarlo Bertini, volontario LIPU, durante il suo turno di controllo dell’arenile, ha rinvenuto una traccia di emersione di tartaruga marina. Puntuale come un orologio svizzero, ogni due anni mamma-Caretta depone le sue uova in questo tratto costiero di Priolo Gargallo (SR).
Non tutte le segnalazioni corrispondono a deposizioni ma è comunque importantissimo comunicare la presenza di eventuali tracce poichè sapere in quale arenile le tartarughe stanno tentando di deporre, aumenta le possibilità di trovare il nido che da li a poco verrà deposto.