Lo scorso 5 gennaio un piccolo esemplare di Caretta caretta si è arenato, a causa dell’eccessivo freddo, su una spiaggia di Anglesey, isola settentrionale gallese presente nelle acque del Mar d’Irlanda. Un destino quasi segnato per la tartarughina di appena 25 cm e un kilo di peso ma che grazie a Winnie e Kerry, due cani a passeggio col dog-sitter, ha preso una piega decisamente positiva.
Notando che il rettile fosse ancora in vita, l’uomo ha segnalato tale presenza all’acquario “Anglesey Sea Zoo“, struttura di ricerca ed educazione sulle specie che popolano il mare britannico. La piccola tartaruga è stata così protetta dai gabbiani e dagli altri predatori, fino all’arrivo del personale del centro.
Nonostante l’acquario non sia attrezzato per tale tipo di interventi, questo è già il terzo dal 2016. Il primo esemplare a essere recuperato, curato e rilasciato nuovamente in mare fu una femmina adulta di Lepidochelys olivacea, la quale rappresentò anche la prima registrazione di questa specie nel Regno Unito dal 1748 (anno di inizio delle registrazioni).
Il 28 novembre 2021 invece, fu la volta di una giovane Lepidochelys kempii, la specie di tartaruga marina più rara al mondo. Grazie all’esperienza prodotta con il primo esemplare e grazie alla collaborazione con il team dello studio “Bennett-Williams Vets” di Gaerwen, anche la tartaruga di Kemp è pronta per ritornare in libertà.
Stamani, dopo una prima settimana di terapia intensiva, il direttore e proprietario Frankie Hobro ha dichiarato che la piccola Caretta caretta è passata alle cure intermedie e viene tenuta a una temperatura ideale tra i 21°C e i 22°C.
«Siamo stati entusiasti di vedere i movimenti intestinali odierni, il che significa che il suo metabolismo sta tornando a come dovrebbe essere e dunque che possiamo iniziare a introdurre alcuni alimenti e, si spera, nutrire questa piccola tartaruga, che sarà un ulteriore progresso».
Attualmente non esiste una struttura dedicata al salvataggio delle tartarughe marine nel Regno Unito e così il direttore ha pensato di avviare una campagna di raccolta fondi sul noto portale gofundme proprio per costruirne una. L’idea è quella di realizzare una struttura che conterrà un’area per gli esami strumentali, almeno un incubatore appositamente costruito per le tartarughe e uno o più grandi vasche per il recupero degli esemplari in degenza.
Al momento l’acquario di Anglesey si rende comunque disponibile ad accogliere e curare le tartarughe, pur sempre con risorse limitate e con spazi non sempre adeguati. Il nuovo centro consentirebbe di avere contemporaneamente più esemplari di specie diverse e in diversi stadi di recupero, soddisfacendo sempre le loro esatte esigenze.
Per maggiori info sul progetto: Anglesey Sea Zoo Turtle Rescue Facility