È stato un lento cammino verso la libertà quello di dieci esemplari di Stigmochelys pardalis, salvati e riabilitati dagli esperti della non-profit “Freeme Wildlife“, con sede a Howick, centro abitato del Sudafrica situato nella provincia del KwaZulu-Natal.
Lunedì scorso, 23 gennaio, a termine di un progetto durato sei anni, le testuggini hanno intrapreso il loro viaggio più veloce e più alto: a bordo di un aereo bimotore “Beechcraft Baron 58” hanno volato per due ore dal Virginia Airport al “Kwandwe Private Game Reserve” nella provincia di Eastern Cape, dove resteranno sei mesi prima di ritrovare finalmente la libertà.
Tale trasferimento arriva al culmine di una serie di progetti, che hanno incluso anche la pubblicazione nel 2021 di un documento di ricerca. Lo studio ha analizzato campioni genetici prelevati da esemplari selvatici, che hanno rivelato l’esistenza di cinque principali lignaggi di provenienza. Con queste importanti informazioni, i gruppi di conservazione saranno in grado di rilasciare i rettili in modo decisamente più responsabile.
«Questo rilascio è stato preceduto da duro lavoro, molta burocrazie, drammi di tutti i tipi, ma ora possiamo rimandarle a casa» ha detto Wate Whitehead, CEO dell’associazione, non appena l’aereo era decollato. «È bello avere un percorso chiaro su come liberarle. Ora le altre 50 testuggini ancora affidate alle nostre cure, potranno ritornare in natura più facilmente».
Fondamentale per questi rilasci è stata l’assistenza della “The Bateleurs”, una non-profit composta da centinaia di piloti volontari, il cui scopo è quello di assistere e fornire supporto negli sforzi di conservazione. Il viaggio in aereo ha ridotto di un quinto il tempo che sarebbe stato impiegato viaggiando sulle quattro ruote (almeno 10 ore), riducendo di conseguenza al minimo anche lo stress sugli animali.
Foto in evidenza: © Freeme Wildlife