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Sull’isola di Reunion si festeggia la sesta deposizione di Emma, femmina di Chelonia mydas di 150 kg

Domenico Vitiello by Domenico Vitiello
28 Marzo 2023
in News, News dal mondo
Sull’isola di Reunion si festeggia la sesta deposizione di Emma, femmina di Chelonia mydas di 150 kg
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Tre secoli di insediamento umano sulla piccola isola di Reunion, nell’Oceano Indiano, sono stati più che sufficienti per far sparire le nascite di tartarughe marine dalle spiagge di questo angolo tropicale sotto giurisdizione francese.

Fino a venti anni fa era diventato impossibile trovare anche un solo uovo di Chelonia mydas ma, per fortuna, anni di lavoro di conservazione hanno reso nuovamente tale dipartimento francese d’oltremare un luogo ospitale per le specie minacciate a livello globale.

Nel cuore di una Riserva Marina Protetta, giovani tartarughe verdi ma anche Eretmochelys imbricata stanno facendo il loro ritorno per deporre. Il simbolo di questa fiorente rinascita è sicuramente “Emma”, una femmina di Chelonia mydas dal peso di 150 kg, tornata già per la sesta volta a nidificare nella laguna di Reunion.

«Emma viene a deporre in una spiaggia a ovest dell’isola. Un luogo che preferiamo non rendere noto per proteggere sia lei che la futura prole» ha spiegato Rachel David, stagista presso il “Kélonia Sea Turtle Observatory”.

L’Osservatorio sta lavorando affinchè queste tartarughe non trovino ostacoli per la proprio sopravvivenza ma non è facile. «Le possibilità di sopravvivenza sono circa di 1 su 1.000» afferma Stéphane Ciccione, direttore dell’Osservatorio. «Ma questi tassi di sopravvivenza esistono da 110 milioni di anni e le tartarughe non sono scomparse, quindi questa non è la causa della riduzione delle popolazioni di tartarughe».

Per gli ambientalisti è più utile concentrarsi sulle cause antropiche della mortalità. Le minacce derivanti dal bracconaggio per la carne, per il guscio e per le uova sembrano ora messe da parte dai riflettori accesi sulla plastica, sull’impatto delle barche e dell’urbanizzazione delle coste.

«Invece per la predazione delle giovani tartarughe e degli hatchlings lasciamo fare alla natura, la quale in ogni caso fa sempre meglio di noi, quindi lasciamo fare a lei e ci fidiamo», conclude Ciccione.

 

Fonte: www.euronews.com

Tags: Chelonia mydaseretmochelys imbricatafrancianidificazionereuniontartarugatartaruga marinatartaruga verdetartarughe

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