Mentre in Italia si attende ancora la prima schiusa di Caretta caretta del 2024, presumibilmente dal nido deposto il 23 maggio a Portopalo di Capo Passero (SR), nel resto del Mediterraneo centinaia di piccole tartarughe comuni sono già sbucate da più di due settimane sulle spiagge della Turchia sudoccidentale, da una settimana su quelle greche di Creta e di Cefalonia e da pochi giorni anche nel sud del Libano.
Proprio sul fronte caldo della guerra in Medio Oriente, al confine con il nord di Israele, qualche giorno fa sono nate le prime Caretta caretta da uno dei nidi individuati, monitorati e protetti dai volontari di “Blue Tyre“, il progetto finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. L’area del progetto dedicata alle tartarughe marine è coordinata dal CRTM di Calimera (LE), che lavora per la formazione e la gestione di tre gruppi di operatori dislocati in tre zone del Libano, esattamente Tiro, Abbasieh e Mansouri.
Nonostante la presenza di problematiche di base per il monitoraggio dei nidi a causa del vicino conflitto, i volontari non si arrendono. L’incredibile abnegazione e il coraggio messi in campo sono stati premiati il 13 luglio, con la nascita a sorpresa di sedici piccole Caretta caretta da un nido non precedentemente noto, su una spiaggia a soli 10 km dal confine israeliano.
Dallo scoppio della crisi di ottobre, lavorare nel Sud del Libano è sicuramente diventato più difficile ma, col supporto dello straordinario team locale, del comune di Tricase (LE) e dei partner italiani, si è riusciti a proseguire le attività e a sostenere la municipalità di Tiro in un momento così critico. Grazie alle missioni sul campo svolte da Piero Carlino, direttore del centro pugliese, e da Nicolò Molle e grazie anche alle attrezzature e ai droni forniti, sono attualmente oltre settanta i nidi censiti nel distretto di Tiro, di cui più della metà nel sol comune di Mansouri.