Dall’inizio del 2024, l’osservatorio “Kélonia” specializzato in tartarughe marine a Saint-Leu, sull’isola di Réunion, ha registrato dieci tartarughe marine uccise in seguito a collisioni con imbarcazioni. Un’osservazione allarmante che ha indotto l’osservatorio a mettere a punto risorse per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla conservazione degli animali marini.
«Seguiamo l’evoluzione delle tartarughe a La Réunion dal 1996, con voli ultraleggeri sulla costa. All’epoca, quando sorvolavamo la costa, contavamo in media sei esemplari. L’anno scorso c’erano in media ottanta tartarughe per volo. Quindi, sicuramente abbiamo una popolazione che è aumentata ma dal 2018 siamo in una fase di stagnazione. Se paragoniamo i numeri delle altre isole che circondano il Madagascar, siamo lontani dalla popolazione di tartarughe che potremmo avere», lamenta Stéphane Ciccione, direttore di Kélonia.
Per sensibilizzare i cittadini sui rischi delle collisioni tra veloci imbarcazioni e tartarughe marine, l’osservatorio ha deciso di immergere temporaneamente a dieci metri di profondità una tartaruga di metallo di 150 chili, chiamata “Nartrouve Dalon”, progettata e scolpita dall’artista Pascal Bejeannin, il quale ha accompagnato la sua scultura sott’acqua. «Vederla nell’Oceano Indiano è stato qualcosa di incredibile».
L’associazione “Art Situ” e Kélonia hanno stretto una partnership per la realizzazione di un film di sensibilizzazione. «Se non prestiamo attenzione a ciò che ci circonda, al pianeta e agli animali, rimarremo solo con una tartaruga di metallo. Quindi, l’idea di questo progetto è quella di realizzare bellissime riprese subacquee per sfidare l’opinione chi le guarderà», ha spiegato Alizée Guy, un volontario dell’associazione.
Credit foto in evidenza: Jaël Galichet