Nel mondo sono tanti i casi in cui progetti privati o infrastrutture pubbliche hanno subito dei ritardi nell’avviamento dei lavori, delle modifiche o addirittura la cancellazione dell’opera, in seguito al parere negativo di un’apposita commissione su eventuali rischi che gli stessi avrebbero potuto causare alle popolazioni locali di tartarughe o di testuggini.
Lo scorso 19 novembre, nell’apposita sezione “VAS – VIA – AIA” del portale del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, è stato pubblicato un documento di 685 pagine nelle quali è presente il parere n. 19 del 13/11’24 sulla Valutazione di Incidenza Ambientale (VIncA) che avrebbe l’opera “Collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”, cioè il progetto del ponte sullo Stretto di Messina.
I tecnici della Commissione hanno dato parere positivo ma con ben 62 tra prescrizioni e raccomandazioni, di cui 8 da svolgere in un arco di tempo annuale, il che frena nettamente la possibilità di avere un progetto esecutivo nel 2025. Tra queste otto si legge, in particolare, “Prevedere un periodo di tutela maggiore per la specie Caretta caretta, estendendo le misure mitigative previste dal proponente sia per il versante calabrese che per quello siciliano nel periodo 15 maggio-30 settembre. Prevedere altresì i monitoraggi per la riduzione dell’impatto luminoso, a partire dal 15 maggio fino a tutto settembre, anche in questo caso sia sul versante calabrese che su quello siciliano dell’opera. Sia i monitoraggi che le misure di mitigazione dovranno essere applicati durante tutta le fasi in corso d’opera“.
Lo Stretto di Messina infatti, ha un ruolo cruciale nelle rotte migratorie degli animali e ne fa un’area di importanza fondamentale per la conservazione di specie come la tartaruga
Caretta caretta e il tursiope Tursiops truncatus, oltre che per gli anfibi e l’avifauna. Gli obiettivi specifici per la componente “Fauna Marina – Tartaruga marina e fauna ittica” sono
i seguenti:
– confermare la vocazionalità dell’area di studio per la specie Caretta caretta;
– monitorare le nidificazioni della tartaruga marina;
– caratterizzare e monitorare le specie di particolare pregio ittico;
– monitorare le condizioni delle specie durante la fase di costruzione e post opera;
– mettere in atto misure di mitigazione e salvaguardia dell’ambiente qualora si verificassero danni imputabili ai lavori.
Nonostante le rassicurazioni da parte della società concessionaria “Stretto di Messina S.p.A.“, serviranno comunque molti mesi per produrre la documentazione richiesta e fornire prove che escludano danni alla salute umana e agli animali che vivono o attraversano, via mare o via aerea, i 3,5 km che separano la Sicilia dalla Calabria.
Credit foto in evidenza: Georgia Department of Natural Resources (ponte aggiunto successivamente con PS)