In mezzo al fragore delle sirene e al rombo delle bombe, nel caos che travolse Londra durante i bombardamenti nazisti, due piccole testuggini riuscirono a sopravvivere. Erano nascoste tra le macerie di una casa colpita a Tooting, quartiere del sud-ovest della capitale. Nessuno si sarebbe aspettato di trovare viva una creatura così fragile tra i resti anneriti dell’edificio, eppure erano lì, immobili ma incolumi.
“Mio fratello Alan e il suo amico sono andati a cercare schegge e hanno trovato questa borsa con dentro due tartarughe“, spiega Pam, l’86enne che ricorda il bombardamento del primo luglio 1944. “Alan tornò a casa con una di loro e da allora è rimasta con noi. Freddie non è mai cresciuta, quindi non sappiamo quanti anni avesse quando è stata trovata“.
Oggi, quella storia è tornata alla luce grazie al progetto “WWII Stories” del Wandsworth Council, che sta documentando racconti inediti e toccanti della Seconda Guerra Mondiale vissuta dai civili. Il video pubblicato sul canale YouTube del WC che racconta la vicenda di Freddie ha colpito l’immaginario collettivo: una tartaruga come simbolo della vita che resiste, dell’innocenza che sopravvive persino agli orrori del conflitto.
La vicenda di Freddie è semplice, ma parla forte. In un tempo in cui anche gli oggetti sembravano non poter sopravvivere alla violenza bellica, una piccola tartaruga è riuscita non solo a superare l’orrore, ma a diventare un simbolo della tenacia quotidiana. “È sopravvissuta a ciò che tanti non hanno superato”, ha dichiarato uno dei membri del progetto, sottolineando quanto anche un animale possa diventare custode della memoria collettiva.
Freddie non è solo una animale: è un frammento vivo della storia che, in modo inatteso, è riuscito ad attraversare il tempo. E con lei, anche il ricordo di un quartiere e di una generazione che silenziosamente non si è mai arresa.