Nel contesto di un sequestro internazionale dal profilo preoccupante per la sanità pubblica, le autorità di Singapore hanno confermato la soppressione etica di oltre 2.500 tartarughe appartenenti alla specie Trachemys scripta, tutte infette da Salmonella spp., dopo il loro rinvio dalle autorità indiane.
Il carico — composto da 2.547 esemplari — era stato intercettato all’Aeroporto Internazionale di Bangalore (India) nel bagaglio di un uomo di nazionalità indiana, sui cui grava il sospetto di far parte di una rete internazionale di traffico di fauna esotica. Già durante il trasporto, più di 300 esemplari erano deceduti per soffocamento o malattie correlate.
Diagnosi e decisione sanitaria
Una volta rimpatriate, le tartarughe superstiti sono state sottoposte a valutazione veterinaria presso il Centro di Riabilitazione della Fauna, gestito da NParks (National Parks Board). Gli esami hanno rilevato la presenza di ceppi patogeni di Salmonella, pericolosi per la salute umana, determinando la decisione – etica ma chirurgica – di sopprimere gli individui per prevenire contaminazioni o focolai zoonotici.
Salmonella e rettili: un problema globale
Le tartarughe, in particolare le specie di piccole dimensioni, sono note serbatoi di Salmonella, anche in assenza di sintomi esterni. Il rischio della salmonellosi associata ai rettili è ben documentato: l’OMS e diverse ricerche recenti evidenziano che il contatto diretto (o indiretto) può essere fonte di infezioni gravi, specialmente nei bambini, negli anziani e nelle persone immunocompromesse.
Impatti e prospettive di conservazione
Oltre l’emergenza sanitaria, questo caso solleva interrogativi sull’etica del traffico illegale, sulla gestione del benessere animale e sulle pratiche detentive di specie esotiche spesso abbandonate o costrette a viaggi forzati. La decisione di sopprimere gli animali segue rigidi protocolli veterinari e di biosicurezza, ma resta un evento drammatico per la tutela della fauna.
Take-home message
- La Salmonella è una zoonosi e dunque rappresenta una minaccia reale, soprattutto nel contesto di traffici internazionali di animali.
- Servono controlli più serrati, normative internazionali più efficaci e una maggiore consapevolezza sui rischi associati alla detenzione illegale di animali esotici.
- In un approccio One Health, fondamentali sono sinergie tra autorità di protezione della fauna, veterinarie, sanitarie e porti d’ingresso globali.
Un sequestro che diventa monito globale: proteggere la salute umana è parte integrante della tutela ambientale.