Quella che per la famiglia Coleman doveva essere una tranquilla giornata di pesca si è trasformata in una scoperta destinata a riscrivere un pezzo della storia evolutiva delle tartarughe marine. Lungo le rive di un fiume nel sud dell’Alabama, Adam, Adrienne e i loro figli hanno infatti rinvenuto nel 2021 un grande fossile che si è poi rivelato essere il guscio di una tartaruga marina estinta risalente a circa 32 milioni di anni fa, all’inizio dell’Oligocene.
Dopo anni di studio da parte dei paleontologi del McWane Science Center e dell’Università della California, Fullerton, il fossile è stato descritto scientificamente e ha portato all’identificazione di un nuovo genere e di una nuova specie di tartaruga marina della famiglia delle Dermochelyidae, la stessa dell’attuale tartaruga liuto (Dermochelys coriacea).
Ueloca colemanorum: un nome che unisce scienza e cultura
Il nuovo taxon è stato battezzato Ueloca colemanorum. Il nome del genere, Ueloca (pronunciato “Wi-low-juh”), unisce due parole della lingua Mvskoke (o Creek): “Uewa”, che significa “acqua”, e “Loca”, che significa “tartaruga”. È la prima volta che un fossile riceve un nome scientifico in lingua Mvskoke, un riconoscimento che celebra la collaborazione con i membri della tribù Poarch Band of Creek Indians, la cui terra ancestrale comprende l’area del ritrovamento.
Il nome della specie, colemanorum, è invece un tributo alla famiglia che ha reso possibile questa scoperta.
“È il primo fossile a portare un nome in lingua Mvskoke ed è emozionante vedere la nostra lingua riconosciuta in questo modo”, ha dichiarato Samantha Martin, coordinatrice linguistica della tribù.
Un fossile eccezionalmente conservato
Il guscio misura circa 1,2 metri di lunghezza e quasi 1 metro di larghezza, rendendolo uno dei più completi fossili di tartaruga liuto mai ritrovati. A differenza della maggior parte dei reperti di questo gruppo, il mosaico di ossicoli che compone il carapace è rimasto in gran parte in posizione originale, permettendo ai ricercatori di studiarne la morfologia in grande dettaglio.
Questa caratteristica ha consentito di chiarire aspetti importanti dell’evoluzione delle Dermochelyidae, suggerendo che in passato esistessero almeno due linee evolutive principali: una con carapace liscio e una con carapace crestato. L’attuale tartaruga liuto rappresenterebbe l’ultima discendente della linea “liscia”.
“Quando ho visto il fossile per la prima volta, non potevo credere a quello che avevo davanti agli occhi”, ha raccontato il paleontologo Andrew D. Gentry, autore principale dello studio.
Una finestra sul passato e un monito per il presente
La scoperta di Ueloca colemanorum non è solo un trionfo scientifico, ma anche un invito a riflettere. Oggi la tartaruga liuto è l’unica superstite del suo gruppo ed è classificata come specie vulnerabile. Studiare la sua storia evolutiva aiuta i ricercatori a capire come i cambiamenti climatici e ambientali abbiano plasmato la biodiversità del passato – e potrebbe fornire informazioni preziose per la sua conservazione futura.
Credit foto in evidenza: Andrew Gentry