Nelle scorse settimane, due testuggini appartenenti a specie considerate in pericolo critico di estinzione sono state sottratte dall’Indianapolis Zoo (USA), in un episodio che ha destato forte preoccupazione nella comunità scientifica e conservazionista. Gli esemplari coinvolti erano una Testudo kleinmanni (testuggine egiziana) e una Pyxis arachnoides (testuggine ragno del Madagascar), entrambe specie caratterizzate da dimensioni molto piccole, cicli biologici delicati e distribuzioni geografiche sempre più frammentate.
Il furto sarebbe avvenuto durante l’orario di apertura al pubblico, facendo ipotizzare un’azione premeditata e finalizzata al commercio illegale di animali esotici. Il traffico di tartarughe terrestri e d’acqua dolce, infatti, è un fenomeno in crescita, alimentato dalla richiesta di animali rari nel mercato dei “pet” e da un collezionismo che spesso ignora l’impatto ecologico e conservazionistico delle proprie scelte.
Dopo giorni di ricerche, le due testuggini sono state ritrovate vive in un parco pubblico, all’interno di una scatola abbandonata. Una circostanza che, pur facendo tirare un sospiro di sollievo, evidenzia quanto sia facile, per animali così piccoli e poco protetti, diventare oggetto di sottrazione o spostamento senza che il danno sia immediatamente rilevato.
Perché il caso è importante
Le due specie coinvolte sono entrambe classificate come “Critically Endangered” (In pericolo critico) nella Red List IUCN e rappresentano linee evolutive particolarmente sensibili:
- Testudo kleinmanni
Originaria delle zone aride del Nord Africa, oggi sopravvive in popolazioni estremamente ridotte, minacciate dalla perdita dell’habitat e dal bracconaggio. - Pyxis arachnoides
Endemica del Madagascar, è duramente colpita dalla deforestazione e dal commercio illegale, oltre che dalla frammentazione degli ecosistemi stessi in cui vive.
In specie con popolazioni ristrette, ogni singolo individuo ha peso conservazionistico elevato. Il furto di un solo esemplare può avere ricadute rilevanti sulle possibilità di riproduzione, gestione genetica e programmi di salvaguardia.
Un monito chiaro
Il caso dell’Indianapolis Zoo mette in luce una realtà spesso sottovalutata: anche gli animali già protetti all’interno di strutture scientifiche o educative possono essere vulnerabili al traffico illegale. Per ridurre questi rischi, è fondamentale:
- migliorare i sistemi di sicurezza e monitoraggio negli zoo e nei centri di recupero,
- contrastare attivamente il mercato clandestino,
- promuovere informazione e responsabilità tra cittadini e appassionati.
La tutela delle specie non si limita alla loro protezione in natura, ma passa anche attraverso una conoscenza consapevole e una scelta etica chiara: non acquistare mai animali selvatici sottratti al loro ambiente.




