Era un anno fa, precisamente il 24 Giugno 2012, quando il Solitario George inaspettatamente fece il suo ultimo respiro. Da allora è stato tenuto in un apposito congelatore perchè, già subito dopo la sua morte, si era pensato ad impagliarlo (imbalsamarlo) (vedi Una settimana senza il centenario George: estinta cosi la C. Abingdoni)
Proprio ad un anno dalla sua morte, è stato scongelato per essere preparato al trattamento e la testa e gli arti sono stati inseriti in vasche di gel per creare stampi, utili per future ricerche. George sarà imbalsamato nella posizione scelta dai suoi “amici”, da coloro che lo conoscevano meglio di tutti.
Inizialmente sarà esposto presso l’ “American Museum of Natural History“, per poi essere riportato presso la Stazione di Ricerca “Charles Darwin” a Santa Cruz dove resterà in esposizione permanente. Questo è stato il volere delle persone del luogo, che hanno inviato molte lettere al Parco Nazionale affinché George fosse preservato anche dopo la morte.
“George è un simbolo che non va dimenticato ed il miglior modo per ricordarlo è averlo sempre davanti, davanti a tutti” ha detto Linda Cayot, consulente scientifico del “Conservancy Galápagos” che ha lavorato per molti anni con lui.
Prima di essere congelato, George fu svuotato dei suoi organi durante un esame necroscopico lasciando quasi completamente vuoto il guscio e favorendo così il veloce scongelamento. Fu inoltre avvolto da panni bagnati e cotone per evitare le scottature da congelamento e protetto da un ulteriore isolamento in fibra di vetro rosa.
“E’ davvero una tartaruga di grande impatto” ha detto George Dante, l’addetto all’imbalsamazione del “Solitario”. Il guscio di George sarà ricomposto, dato che era stato tagliato in due con la motosega per la necroscopia, mentre per la testa e per gli arti sarà costruito un manichino interno su cui sarà cucita la pelle conciata.
George era l’ultimo della sua specie, la “Chelonoidis abingdonii“, ma in quest’ultimo anno dei ricercatori, analizzando il DNA di alcune tartarughe trovate in un’area remota dell’isola, hanno trovato ben 17 di esse che presentano geni proprio della C. abingdonii. Ciò non dimostra nulla ma fa restare viva la speranza della presenza di un altro esemplare puro di tale specie.
Comunque George, dopo essere stato scongelato era in buona forma a parte due tagli sulla pelle e sul guscio. Inoltre mancava un’unghia su di una zampa ma questa non sarà ricostruita perchè persa durante la sua vita.
A PRESTO GEORGE!!!