È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto del 3 aprile 2025, che introduce l’obbligo di formazione per chiunque detenga o lavori con animali esotici e selvatici. Un passaggio cruciale previsto dal decreto legislativo 135/2022, che recepisce il regolamento europeo 2016/429 (“Animal Health Law”) e che mira a rafforzare la prevenzione sanitaria e la sicurezza nella gestione di queste specie.
A chi si rivolge il nuovo obbligo
Il provvedimento riguarda:
- proprietari e detentori di animali da compagnia appartenenti a specie esotiche e selvatiche, come serpenti, tartarughe, pappagalli e altri animali inclusi nell’allegato I, parte B del regolamento UE 2016/429;
- operatori del settore e trasportatori che lavorano con queste specie e che sono tenuti a registrare la propria attività all’interno dei sistemi informativi ufficiali (come il SINAC).
Dal 1° gennaio 2026, chi rientra tra questi soggetti dovrà aver frequentato e superato un corso formativo specifico.
Cosa prevede la formazione
I programmi formativi, erogati da enti pubblici o soggetti accreditati, dovranno garantire conoscenze approfondite su:
- la normativa vigente sulla detenzione, la movimentazione e il commercio delle specie esotiche e selvatiche;
- i rischi sanitari, con particolare attenzione alle malattie trasmissibili tra animali e tra animali e uomo (zoonosi);
- gli obblighi dei proprietari e degli operatori in termini di sorveglianza, notifica e sicurezza;
- il benessere animale e la biosicurezza.
Il costo dei corsi sarà a carico degli stessi partecipanti. Le Autorità Sanitarie Locali avranno il compito di vigilare sul rispetto dell’obbligo e potranno organizzare o autorizzare i percorsi formativi.
Un passo atteso e necessario
L’introduzione della formazione obbligatoria era stata sollecitata da tempo anche dalle associazioni veterinarie e dagli esperti del settore, alla luce dell’aumento della presenza di animali esotici nelle case degli italiani e dei rischi sanitari e ambientali connessi. La Conferenza Stato-Regioni ha espresso parere favorevole all’unanimità, sottolineando l’urgenza di una maggiore preparazione da parte di chi interagisce con queste specie.
L’obiettivo del Ministero della Salute è duplice: tutelare la salute pubblica e migliorare la gestione degli animali non domestici, spesso acquistati senza consapevolezza e poi abbandonati o gestiti in maniera inadeguata.
Il decreto rappresenta quindi un importante tassello nella prevenzione delle malattie animali e nella conservazione della biodiversità, in un’epoca in cui il commercio e la detenzione di specie esotiche è sempre più diffuso.
Credit foto in evidenza: Yisa Guo