Con il messaggio sottostante, pieno di rabbia e delusione, viene annunciata sulla pagina ufficiale di Facebook la fine delle attività del Centro di Recupero Fauna Selvatica e Tartarughe Marine di Agrigento.
Di seguito il post intero, che sembra nascondere anche un appello:
Cari amici virtuali, ieri con la consegna degli ultimi animali degenti al Centro di recupero di Ficuzza, si è chiuso un capitolo, anzi molto probabilmente l’intero romanzo.
Del resto, dopo le urla di disperazione (2011 ultimo anno di rimborsi regionali), seguono quelle di dolore (dicembre 2013 sospensione dei recuperi e riapertura nell’estate del 2014), poi l’agonia (tutto il 2016) ed infine la morte, oggi.
In questi anni sono stati quasi 2000 gli animali soccorsi dal sottoscritto e da qualche altro “pazzo”, ma evidentemente, troppi e troppo cari, per gli Enti regionali e l’intero Stato.
Di seguito, come tutti i romanzi che si rispettino, i ringraziamenti:
grazie alle decine di migliaia di persone che hanno parlato positivamente delle nostre attività (blà, blà, blà…);
grazie alle migliaia di persone che hanno messo “mi piace” alle nostre attività (wow);
grazie alle centinaia di visitatori del Centro che hanno voluto vedere di presenza il nostro lavoro di salvaguardia della fauna (almeno lo sforzo di venire l’hanno fatto);
grazie alle decine di “volontari per un giorno” che hanno voluto rendersi conto di quale sia la differenza tra “fare” e “dire” (per poi scegliere dire);
grazie ai pochi “volontari per qualche giorno” che pur scontrandosi coi loro impegni, hanno voluto caparbiamente aiutare la causa degli animali selvatici “patrimonio indisponibile dello Stato” come da definizione giuridica, che spesso però (per non dire SEMPRE) viene usato o per scopi propagandistici (vedi campagne mediatiche di protezione da parte dei vari enti statali che predicano bene e poi abrogano definitivamente dai bilanci l’intera voce di spesa) o per meri scopi monetari (10 milioni di euro circa solo in Sicilia i proventi delle varie tasse venatorie);
grazie ai TRE “volontari per 365 giorni l’anno” ed ai loro rispettivi partner di vita, che hanno permesso con il loro costante impegno (non è un eufemismo!!!) quanto fatto di buono alla causa;
in ultimo tengo particolarmente ringraziare il principale finanziatore del centro di recupero nel corso dell’ultimo anno, che ha anticipato le migliaia di euro che servivano per lo svolgimento di tutte le attività, e cioè io.
Ai ringraziamenti dovrebbero seguire gli applausi o i vaffa…, ma per quelli c’è sempre tempo…
Buon anno a chi se lo merita!
Nel nostro piccolo, speriamo che venga almeno riconosciuto il lavoro svolto dal responsabile del Centro in questi anni. Non sappiamo come; magari finanziando seriamente questa struttura, favorendone così la riapertura, o assegnando al Dottor una carica in qualche altra struttura.
Che sia un “Buon 2017” soprattutto per lui…