Quanto accaduto negli ultimi giorni sulla spiaggia di Blue Bay, a Curaçao, ricorda quanto la riproduzione delle tartarughe marine sia un processo fragile, in cui anche i più piccoli organismi possono determinare un fallimento riproduttivo totale.
Il personale e i volontari di Sea Turtle Conservation Curaçao (STCC) hanno infatti confermato che l’intera prima covata di una femmina di tartaruga Hawksbill (Eretmochelys imbricata), composta da circa 150 uova, è stata completamente predatata dalle formiche.
Un evento doloroso per una femmina molto seguita
La femmina in questione è stata monitorata passo dopo passo dallo staff e dai volontari:
- diverse uscite in spiaggia,
- supporto durante la scelta e preparazione delle camere di nidificazione,
- particolare attenzione dovuta al fatto che l’animale presenta una pinna posteriore parzialmente compromessa, ma nonostante ciò riesce a deporre con successo.
Per questo motivo, la scoperta della distruzione totale del primo nido è stata descritta come “un colpo al cuore” per chi segue il progetto. STCC sottolinea che si tratta di un evento triste, ma parte integrante della realtà ecologica che accompagna la riproduzione delle tartarughe marine.
Formiche: un predatore sottovalutato
Nell’immaginario comune, i principali predatori dei nidi sono cani randagi, maiali selvatici o altri vertebrati opportunisti. Tuttavia, la biologia della nidificazione dimostra che:
- molte specie di formiche invasive e autoctone possono penetrare nelle camere di incubazione;
- gli attacchi sono spesso fulminei e avvengono nelle prime 24/48 ore dalla deposizione o durante le prime fasi di schiusa;
- le formiche possono colpire sia le uova che gli hatchlings ancora all’interno del nido.
In diverse regioni tropicali, questi insetti sono considerati predatori significativi dei nidi di Eretmochelys imbricata e Chelonia mydas, con tassi di mortalità che possono raggiungere anche il 100% quando l’infestazione non viene individuata tempestivamente.
STCC già al lavoro per proteggere i nidi successivi
Sea Turtle Conservation Curaçao ha comunicato di aver già implementato misure aggiuntive di protezione per gli altri nidi deposti dalla stessa femmina, mantenendo massima speranza per le schiuse future. Gli interventi messi in atto da programmi scientifici in situazioni simili includono, ad esempio:
- monitoraggio quotidiano dei nidi a rischio,
- trattamento dell’area circostante con barriere fisiche o deterrenti ecologicamente compatibili,
- rimozione di materiale infestato e aerazione del substrato sabbioso quando necessario,
- registrazione sistematica degli eventi per migliorare i protocolli di gestione negli anni successivi.
Queste pratiche — comuni nei progetti di conservazione riconosciuti a livello internazionale — aiutano a ridurre l’impatto della predazione senza alterare il comportamento naturale degli animali.
Una stagione che può ancora dare speranza
STCC ricorda ai volontari e ai sostenitori che, per quanto doloroso, questo episodio fa parte dell’ecologia naturale della specie: Eretmochelys imbricata depone più volte per stagione proprio perché non tutti i nidi raggiungono la schiusa, e la mortalità precoce ha da sempre avuto un peso nelle dinamiche evolutive delle tartarughe marine.
L’associazione invita inoltre chi vive o visita Curaçao a sostenere attivamente il progetto, partecipando come volontari o aiutando attraverso contributi che possano rafforzare gli interventi di protezione dei nidi e delle femmine nidificanti.




