A Bangalore, capitale dello stato del Karnataka, nell’India meridionale, un autista di autobus ha sventato il contrabbando di 218 testuggini appartenenti alla specie Geochelone elegans, notando movimenti sospetti all’interno dei bagagli di un passeggero, il quale messo sotto pressione dal conducente si è dato alla fuga abbandonando lì le borse.
Mohan A, soccorritore della fauna selvatica di “People for Animals” (PFA), una delle più grandi organizzazioni indiane per il benessere degli animali, è stato avvisato del tentativo di contrabbando e ha recuperato gli esemplari. C’è il sospetto che il trafficante avesse intenzione di trasportarle a Chennai, tra i principali centri per il commercio illegale verso i paesi asiatici.
La testuggine stellata indiana è vittima di un notevole commercio a causa della domanda internazionale, come evidenziato dai dati raccolti dagli agenti della PFA. Le stime suggeriscono che un singolo esemplare di questa specie potrebbe valere fino a 10,000 rupie indiane (110€ circa) sul mercato internazionale, rendendo il bottino di circa 21 lakh di rupie, equivalenti a poco più di 23,000 euro.
Tra le 218 testuggini, la più grande pesava 864 grammi, di età stimata sui 4-5 anni, mentre la più piccola pesava appena 23 grammi, dunque nata probabilmente da pochi giorni. Nonostante una testuggine sia stata trovata morta, le altre 217 erano vive e vegete e ora sono in attesa del rilascio sotto la supervisione del Karnataka Forest Department, in una zona che per sicurezza non sarà divulgata.
Il colonnello Navaz Shariff, veterinario capo della fauna selvatica presso PFA, ha valutato la salute di ogni esemplare, determinando che potrebbero ritornare in nature dopo aver guadagnato un po’ di peso. La popolazione di testuggini stellate indiane è in diminuzione a causa del contrabbando dilagante, della perdita e del degrado dell’habitat. Si stima che migliaia vengono catturate illegalmente ogni anno, da bracconieri che ne raccolgono tra le 100 e le 150 a settimana nelle aree rurali del Karnataka.
Nonostante non siano ufficialmente classificate come in pericolo, il contrabbando eccessivo durante le stagioni di schiusa ha contribuito al declino delle popolazioni selvatiche e dunque, come sottolineato da Shariff, c’è l’urgenza di mettere in campo misure per evitare la loro estinzione in natura.