A Lisle, nell’Illinois, la professoressa Leigh Anne Harden coopera con un grande progetto per la salvaguardia delle tartarughe di Blanding (“Emydoidea blandingii“), una delle dodici specie più a rischio nell’Illinois, che potrebbe portare ad un importante vantaggio per la salvaguardia di varie specie selvatiche.
La professoressa Harder studia specialmente gli habitat di questa specie e le sue ricerche sono mirate a capire che rapporto hanno gli animali ectotermi (comunemente detti “a sangue freddo”) con il loro ambiente e come i cambiamenti climatici e l’urbanizzazione incidano su questo rapporto. La risposta a questo interrogativo darà una svolta nella conservazione e nella salvaguardia di questa specie.
La popolazione globale di tartarughe è in costante declino a causa della perdita dei loro habitat naturali e dell’aumento degli agglomerati urbani. Ma nel caso delle “Emydoidea blandingii” subentrano anche altri inconvenienti, come l’aumento dei predatori tra cui volpi, coyote e donnole. Essendo queste tartarughe degli animali che raggiungono la maturità sessuale attorno ai 15 anni di vita, la maggior parte delle nuove nascite non raggiunge l’età adulta e quindi non riesce a riprodursi.
In passato queste tartarughe erano molto diffuse nei grandi sistemi paludosi dell’Illinois, mentre ora sono confinate in poche zone umide dello stato e così sono considerate a rischio in quasi tutti gli stati degli USA dove sono presenti, mentre in Canada sono addirittura protette dalla legge federale.
Nel nord-est dell’Illinois le contee di DuPage, Lake e McHenry sono coinvolte nella salvaguardia di questa specie e si sono affidate ad esperti mondiali di ecologia e di scienze sociali ed a specialisti di fauna selvatica. I biologi catturano le tartarughe gravide, le inducono alla deposizione, incubano le uova e dopo aver allevato i nascituri per circa due anni li rilasciano in natura, così che questi siano più grandi e predisposti alla sopravvivenza.
Con questo metodo in un arco di 21 anni sono state schiuse più di 3000 tartarughe e rilasciate circa 2800 nel nord-est dell’Illinois. La professoressa Harder, grazie alla collaborazione di alcuni ricercatori della “Loyola University” di Chicago, usando il rintracciamento radio ha potuto ricatturare le tartarughe nate in cattività che erano state rilasciate, per condurre diversi esami e misurazioni al fine di determinare le condizioni di salute e di alimentazione dei soggetti e dell’intera colonia.
Si sa poco riguardo la sopravvivenza e la salute delle tartarughe una volta che sono rilasciate, ma continuando a raccogliere dati si è già potuto osservare che la salute dei soggetti varia in base ai metodi di allevamento. La maggior parte delle tartarughe nate in cattività e successivamente rilasciate sopravvive al primo inverno nelle zone umide e la costante ricerca non farà altro che migliorare e incrementare i metodi di salvaguardia dell’”Emydoidea blandingii“.