La vitamina A, chiamata anche retinolo o epitelio-protettrice, è una vitamina liposolubile responsabile di diverse funzioni biologiche importanti. Questa, infatti, è coinvolta nella formazione, maturazione e metabolismo delle cellule epiteliali ed è indispensabile per il funzionamento della retina, delle ghiandole surrenali e del sistema nervoso. Inoltre, è di aiuto ai leucociti nella lotta alle infezioni (batteriche, funghine, ecc) e quindi è importante anche per il sistema immunitario.
La vitamina A può essere trovata in grande quantità in diverse matrici di origine animale come fegato, grasso, carne e uova. Il fegato e pesci grassi d’acqua salata sono le migliori fonti di vitamina A. I suoi precursori invece, si possono trovare in diversi vegetali come carote, tarassaco e radicchio.
L’ipovitaminosi A, cioè la carenza di vitamina A, è la patologia più comune tra i cheloni acquatici e palustri, mentre è meno diffusa in quelli terrestri poiché generalmente essendo stabulate a terra all’aperto riescono ad avere una dieta più varia.
Tale carenza è causata da un’alimentazione errata, spesso basata esclusivamente su prodotti confezionati (come, per esempio, i gamberetti essiccati) e si manifesta non prima dei sei mesi di vita. Infatti, mentre sono nell’uovo, gli hatchlings accumulano nel fegato una riserva di vitamina A.
Come dice il nome stesso di questa vitamina la sua funzione principale è la protezione degli epiteli, una sua carenza infatti comporta un processo che prende il nome di metaplasia squamosa colpendo in particolar modo l’epitelio oculo-congiuntivale e l’epitelio di rivestimento dell’apparato respiratorio. Questo comporta l’insorgenza del sintomo più caratteristico ovvero l’edema oculare con la deposizione di materiale caseoso bianco-giallastro all’interno delle palpebre. Tale condizione può essere confusa con una congiuntivite batterica o micotica primaria quando la causa principale è la carenza vitaminica, a cui secondariamente possono sopraggiungere infezioni batteriche o micotiche.
Inoltre, la degenerazione dell’epitelio di rivestimento delle vie respiratorie causa una caduta delle difese di questo apparato, predisponendo anche in questo caso al sopraggiungere di infezioni secondarie da virus, batteri e miceti.
Un’altra manifestazione tipica della malattia consiste nell’insorgenza di ascessi auricolari, dato che la carenza di vitamina A comporta un assottigliamento della membrana timpanica che facilita l’ingresso dei batteri. Questa condizione deve essere trattata chirurgicamente.
In queste condizioni la tartaruga mostrerà letargia ed inappetenza, con successiva perdita di peso; quindi, bisognerà intervenire in fretta per evitare la morte per denutrizione.
In questi casi è fondamentale correggere la dieta integrando alimenti ricchi in vitamina A. Nelle condizioni più lievi potrebbe essere sufficiente un’integrazione di vitamina A per via orale (sempre previo parere del medico veterinario), mentre nelle condizioni più gravi il medico veterinario dovrà gestire il quadro nel complesso per reidratare l’animale, integrare la vitamina A per via parenterale (se ritenuto necessario), fornire l’alimento tramite sonda e combattere le infezioni secondarie che potrebbero essere sopraggiunte.
Si ringrazia per le foto: Federica Parrino, Federico Iseppato e Silvia Marzocca
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