Alla prossima Conferenza delle Parti della Convenzione CITES (CoP20), che si terrà dal 24 novembre al 5 dicembre 2025 a Samarcanda (Uzbekistan), verrà discussa una proposta cruciale per il futuro della Kinixys homeana. I governi di Camerun, Guinea, Nigeria e Togo hanno infatti richiesto il trasferimento della specie dall’Appendice II all’Appendice I, il livello di tutela più elevato previsto dalla Convenzione, che vieta il commercio internazionale di esemplari selvatici.
Una specie antica in pericolo
La Kinixys homeana è una testuggine di medie dimensioni appartenente alla famiglia Testudinidae, diffusa nelle foreste tropicali dell’Africa occidentale e centrale, dal Ghana al Camerun. Si tratta di una delle poche testuggini africane adattate a vivere in ambienti umidi, dove trascorre gran parte del tempo tra il sottobosco e la lettiera forestale, sfruttando l’umidità per termoregolarsi e proteggersi dalla disidratazione.
La specie si riconosce facilmente per la presenza di una cerniera mobile sul carapace posteriore — da cui il nome “tartaruga a cerniera posteriore” — che le consente di chiudersi parzialmente per difendersi dai predatori. Nonostante questa straordinaria strategia evolutiva, oggi la Kinixys homeana si trova in rapido declino in quasi tutto il suo areale.
Negli ultimi decenni, la combinazione di deforestazione, cattura per il consumo umano e commercio illegale ha ridotto drasticamente le popolazioni naturali. In molti Paesi dell’Africa occidentale, la specie è oggi rarissima o localmente estinta, anche all’interno di aree protette. Le stime suggeriscono una perdita di oltre 90% dell’habitat naturale negli ultimi quarant’anni, dovuta principalmente all’espansione agricola e industriale.
Il commercio rappresenta un’altra grave minaccia.
Dal 1975 al 2018, i registri CITES indicano oltre 110.000 esemplari vivi esportati, in gran parte provenienti da Ghana, Togo e Benin. Molti di questi individui sono stati dichiarati come “allevati in cattività” o “ranched” (animali nati in cattività da uova o piccoli prelevati in natura, ma allevati in cattività fino a un certo stadio di crescita), ma mancano prove concrete dell’esistenza di allevamenti strutturati: si sospetta che una parte consistente provenga in realtà da raccolte dirette in natura.
Questo commercio, alimentato dal mercato degli animali esotici, sottrae ogni anno migliaia di adulti riproduttori, aggravando ulteriormente il declino demografico.
Riproduzione lenta e vulnerabilità ecologica
La biologia della specie contribuisce a renderla particolarmente vulnerabile. La Kinixys homeana raggiunge la maturità sessuale tardi, ha un basso tasso riproduttivo (6–8 uova per deposizione, una o due volte l’anno) e mostra elevata mortalità giovanile. La sopravvivenza dei piccoli dipende fortemente dalle condizioni microclimatiche del suolo e dalla copertura vegetale: fattori oggi compromessi dalla perdita di foresta. Tutte queste caratteristiche rendono la popolazione incapace di compensare rapidamente le perdite dovute al prelievo umano.
Cosa cambierebbe con l’Appendice I
Il passaggio all’Appendice I della CITES comporterebbe il divieto assoluto di commercio internazionale di esemplari selvatici, mentre gli scambi a fini scientifici o conservazionistici sarebbero consentiti solo con autorizzazioni speciali. Questo status imporrebbe inoltre controlli più severi sulle esportazioni e richiederebbe maggiore collaborazione tra i Paesi africani per la protezione della specie e dei suoi habitat.
L’obiettivo è chiaro: interrompere il flusso di individui prelevati illegalmente in natura e garantire una maggiore trasparenza nelle attività di allevamento, oggi spesso utilizzate come copertura per il traffico di animali.
La proposta sottolinea che l’inclusione in Appendice I, da sola, non basterà a salvare la specie. Sarà necessario rafforzare il controllo nei mercati locali di selvaggina, potenziare la sorveglianza delle foreste residue e promuovere programmi di educazione ambientale e alternative economiche per le comunità rurali. Parallelamente, gli allevamenti in cattività dovranno essere sottoposti a verifiche rigorose, per evitare che diventino canali di riciclaggio di animali catturati illegalmente.
Un passo decisivo per una specie simbolo
La Kinixys homeana è oggi classificata come “Critically Endangered” a livello globale nella Red List della IUCN. La sua scomparsa rappresenterebbe non solo una perdita biologica, ma anche culturale, poiché questa tartaruga fa parte della tradizione e dell’identità ecologica dell’Africa tropicale.
Il voto della CoP20 di Samarcanda potrà segnare un punto di svolta: un riconoscimento ufficiale della necessità di protezione massima e di un impegno congiunto internazionale per preservare una delle testuggini più antiche e affascinanti del continente.