Un evento di straordinaria importanza ha acceso l’entusiasmo della comunità scientifica e locale: ieri mattina, lungo la costa dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, è stato scoperto il primo nido abruzzese di tartaruga marina Caretta caretta della stagione 2025. La scoperta, avvenuta in seguito all’avvistamento di una traccia lasciata nella sabbia, è merito dell’occhio attento di Matteo Ferretti, durante un’attività di monitoraggio ambientale.
La conferma è arrivata in tarda serata, grazie all’intervento tempestivo del Centro Studi Cetacei, che ha coordinato le operazioni di verifica e messa in sicurezza in sinergia con l’AMP Torre del Cerrano, il Comune di Pineto (TE), la Polizia Locale e la Guardia Costiera. È il secondo nido documentato in assoluto all’interno di quest’area protetta, dopo quello che nel 2022 aveva regalato la nascita di oltre 70 piccole tartarughe.
Questa nuova nidificazione arriva il giorno dopo un altro evento epocale: il ritrovamento di un nido in Molise, il terzo mai segnalato nella storia regionale, sempre a cura del Centro Studi Cetacei. Due nidi in due giorni su coste fino a pochi anni fa considerate marginali per la riproduzione della Caretta caretta: un segnale forte del cambiamento in atto.
«La scoperta di questo nido è un motivo di grande orgoglio – ha dichiarato il sindaco di Pineto – e conferma il valore del lavoro svolto dal nostro parco marino. Proteggere questo sito significa proteggere l’intera biodiversità del nostro territorio». Il Comune sta infatti predisponendo un’ordinanza speciale per tutelare l’area e regolamentare le attività antropiche, soprattutto nelle ore notturne.
Dal canto suo, il Centro Studi Cetacei, autorizzato alla gestione dei nidi dal Ministero dell’Ambiente, fornirà supporto tecnico-scientifico per tutte le fasi della nidificazione, in stretta collaborazione con gli enti locali.
«Chiediamo a tutti il massimo rispetto per le aree segnalate – ha dichiarato il presidente del CSC, Vincenzo Olivieri –. Evitare luci, rumori e movimenti vicino al nido è fondamentale per non compromettere la schiusa, prevista tra fine agosto e inizio settembre».
La Caretta caretta è una specie classificata come “vulnerabile” a livello globale. Ogni nido rappresenta non solo una speranza di nuova vita, ma un termometro biologico che misura la qualità ambientale delle nostre coste. Il fatto che sempre più femmine scelgano tratti litoranei del centro Adriatico per deporre le uova è un fenomeno che merita attenzione e studio.
L’Adriatico si sta rivelando una nuova frontiera per la nidificazione. E mentre la natura fa la sua parte, tocca ora a cittadini, turisti, istituzioni e volontari fare la propria: proteggere ogni singolo granello di sabbia che può diventare culla di una nuova generazione di tartarughe marine.