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La potente tempesta al largo del Sudafrica ha trascinato a riva più di 580 piccole tartarughe, portando al collasso il centro di recupero

Domenico Vitiello by Domenico Vitiello
1 Maggio 2024
in News, News dal mondo
La potente tempesta al largo del Sudafrica ha trascinato a riva più di 580 piccole tartarughe, portando al collasso il centro di recupero
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Lo scorso 12 marzo, il “Turtle Conservation Centre” del “Two Oceans Aquarium Foundation” di Cape Town (Sudafrica) ha accolto il primo post-hatchlings di Caretta caretta del 2024. A meno di un mese di distanza, a causa delle tempeste e dei venti intensi che hanno colpito la costa sudafricana, il centro è stato inondato di piccole tartarughe marine spiaggiate. Se al 10 aprile i cuccioli recuperati erano circa 240, ad oggi il numero è schizzato addirittura a quasi 600 esemplari.

In Sudafrica, le tartarughe depongono principalmente lungo la costa nord-orientale e devono combattere per sopravvivere. Il percorso verso il mare è pieno di pericoli, dagli uccelli marini ai granchi e persino ma una volta che i fortunati sopravvissuti entrano per la prima volta l’acqua, devono nuotano senza fermarsi né mangiare per raggiungere la calda corrente di Cape Agulhas, verso sud.

Talitha Noble-Trull, responsabile del TCC e incaricato di occuparsi dei piccoli arrivati in questo periodo, ha detto che è abbastanza comune che gli hatchlings vengano “catturati” dalle correnti fredde dell’Oceano Atlantico nei pressi di Western Cape. Ciò che non è normale, è la potente tempesta che ha provocato lo spiaggiamento di centinaia di tartarughine infreddolite, deboli e ferite, alcune con amputazioni parziali o totali delle natatoie e molte ricoperte di crostacei cirripedi e Pedunculata.

Le tartarughe sono state suddivise in base alla gravità, con alcune necessitano di cure intensive a causa di ferite, malnutrizione o infezioni. Molte di esse avevano ingerito piccoli pezzi di plastica, che sono stati defecati dopo essere arrivate ​​all’acquario. Normalmente il team di conservazione non vedrebbe così tante prove di inquinamento da plastica nell’oceano.

«Pezzetti di plastica morbida e dura galleggiano lungo gli oceani e le tartarughe li mangiano. Quindi, per noi è molto importante raccogliere e acquisire questi dati. Perché queste tartarughe vengono da noi con un messaggio. Non ce lo dicono. Ce lo stanno gridando. Che i nostri oceani non sono un luogo sicuro per le tartarughe», ha detto Noble-Trull.

La riabilitazione richiederà circa dai quattro ai dodici mesi, con una spesa media per tartaruga stimata in 500 dollari (10.000 rand sudafricani): alimentazione, riabilitazione, medicinali, spese elettriche, pulizia e controlli di routine. Il Turtle Conservation Centre ha reclutato un piccolo esercito di volontari per aiutare il personale a tempo pieno dell’acquario a prendersi cura di loro. Ma per sostenere le enormi spese che bisognerà affrontare questo non basta ed è stata quindi lanciata una campagna di raccolta fondi con l’obiettivo di accumulare circa 120.000 euro.

Al momento sono stati raccolti quasi 20.000 euro. È possibile contribuire al seguente link: Help us to save baby turtles

Tags: Caretta carettacentro di recuperohatchlingrecuperosudafricatartarugatartaruga marinatartarughe

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