Il “Two Oceans Aquarium” di Città del Capo, in Sudafrica, ha lanciato un allarme molto preoccupante. La maggior parte degli hatchlings di Caretta caretta che si trovano presso questo centro per essere riabilitati, hanno iniziato ad espellere plastica attraverso le feci.
La scorsa settimana, sull’account Twitter della struttura, è stata pubblicata una foto della plastica raccolta dagli escrementi delle 119 tartarughine ricoverate: quasi tutte avevano defecato frammenti di plastica.
Gli hatchlings potrebbero aver confuso la plastica per cibo. Infatti, nei primi tempi, sfruttano le correnti oceaniche per spostarsi e si affidano sul cibo che fluttua insieme a loro ed essendo riluttanti alla ricerca, mangiano ciò che gli appare come alghe o meduse oppure simile ad altri organismi di cui abitualmente si cibano.
La plastica è un grande pericolo per la fauna marina e le microplastiche sono state oramai trovate persino nei plancton, risultando così ormai completamente inglobate nella catena alimentare marina. L’anno scorso il 71% delle tartarughe ricoverate al “Two Oceans Aquarium” ha espulso plastica e di quelle presenti la settimana scorsa nella struttura, 24 sono già decedute.
Per questo motivo l’acquario ha lanciato un appello ai consumatori, i quali possono fare la differenza scegliendo di usare prodotti riutilizzabili piuttosto che prodotti usa e getta in plastica. Inoltre, è stata chiesta una maggiore responsabilità nella gestione dei rifiuti e nel riciclo della plastica.
«Ricordiamoci che le nostre azioni hanno effetti di grande portata. Tutti gli scarichi portano all’oceano, quindi i nostri rifiuti possono sempre finire in esso, anche se siamo nell’entroterra» ha detto Renée Leeuwner, responsabile delle comunicazione della struttura. «Inizia sempre da una cosa. Ciò di solito porta ad un’altra e ad un’altra. Ma inizia sempre!».
Fonte: www.news24.com