“Dortokidae” è una famiglia di testuggini acquatiche estinte, vissute in Europa tra il Cretacico inferiore e il Paleogene inferiore, dunque oltre 55 milioni di anni fa.
I paleobiologi della “Eberhard-Karls-Universität Tübingen“, sulla base dei reperti fossili rinvenuti negli anni ’90 in Transilvania (attuale Romania) in un sito di ricerca chiamato “Hateg Basin”, hanno identificato una nuova specie di tartaruga: la Dortoka vremiri, in onore di Mátyás Vremiri, esperto di vertebrati del periodo Cretaceo, deceduto nel 2020.
Il materiale rinvenuto comprende gran parte del carapace e del piastrone, un osso della scapola destra ed un altro appartenente al bacino. Tali reperti sono stati datati tra i 70 ed i 50 milioni di anni fa, il che li collocherebbe subito dopo il cosiddetto “evento di estinzione”, maggiormente conosciuto come l’impatto dell’asteroide che estinse il 75% di tutte le forme di vita presenti sul pianeta Terra, compresi i dinosauri non aviari.
Analisi filogenetiche eseguite per valutare la posizione e le interrelazioni di questa specie all’interno della famiglia dei dortokidi e del sottordine Pleurodira (tartarughe dal collo laterale) hanno fornito prove della speciazione allopatrica attraverso la presenza di due distinti lignaggi.
Gli studi hanno inoltre supposto che questa tartaruga era probabilmente simile all’attuale specie Emydura subglobosa, anch’essa appartenente al sottordine Pleurodira.
Ma la domanda più importante, la cui risposta assume un valore importantissimo nell’epoca in cui è in corso una massiccia estinzione di specie, è “come ha fatto a sopravvivere questa piccola tartaruga?“.
Le risposte sono molteplici ed interessanti e spaziano principalmente intorno all’ambiente in cui esse vivevano, da chi suppone che il territorio era paleogeograficamente più remoto a chi semplicemente identifica nell’acqua la “protezione”.
L’ipotesi maggiormente accreditata però, è che le specie acquatiche basano la loro catena alimentare su materiale organico in decomposizione, il quale resta a disposizione anche a seguito di un forte stress ambientale che provoca un collasso della rete alimentare delle specie terrestri.
Le prove sono comunque ancora rare ma comprendere la selettività delle estinzioni passate è di fondamentale importanza per stabilire le priorità di conservazione.
Fonte: phys.org