Il primo nido calabrese di Caretta caretta della stagione è stato ufficialmente rinvenuto questa mattina all’alba sulla costa ionica, segnando l’inizio del periodo riproduttivo delle tartarughe marine nella regione. L’annuncio è arrivato dall’associazione Caretta Calabria Conservation, che da anni si occupa del monitoraggio e della tutela delle nidificazioni lungo la cosiddetta “Costa dei Gelsomini”, per un tratto di circa 100 km di litorale che rappresenta una delle aree chiave per la riproduzione della specie nel Mediterraneo.
Il nido è stato individuato durante i consueti pattugliamenti mattutini delle spiagge, grazie al lavoro di personale esperto e volontari formati. Il ritrovamento è un segnale incoraggiante che conferma la rilevanza delle coste calabresi come habitat di nidificazione per la tartaruga marina comune (Caretta caretta), specie classificata come “vulnerabile” a livello globale dall’IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).
Un inizio promettente per la stagione
Quello calabrese è il nono nido italiano del 2025, e segue otto nidificazioni già registrate in Sicilia: uno a Linosa (rinvenuto il 22 maggio, primo nido dell’anno in Italia), uno a Lampedusa, quattro in provincia di Ragusa (di cui l’ultimo scoperto questa mattina a Scicli, Sampieri, da una volontaria del WWF) e due in provincia di Siracusa. Lo scorso anno, in Calabria, la prima nidificazione era stata documentata il 3 giugno: quest’anno quindi la stagione si apre con circa una settimana di anticipo, confermando la progressiva regolarità della presenza delle tartarughe marine sulle spiagge ioniche italiane.
Appello alla tutela degli arenili
Contestualmente all’annuncio, l’associazione Caretta Calabria Conservation ha voluto lanciare un messaggio chiaro ai Comuni e agli operatori balneari: durante il periodo riproduttivo è fondamentale evitare la pulizia meccanica degli arenili, che rischia di danneggiare o distruggere i nidi, spesso poco visibili e non ancora segnalati. Le ruspe e gli altri mezzi meccanici possono infatti compromettere il successo riproduttivo della specie, già messa a dura prova dai cambiamenti climatici, dall’inquinamento marino e dalla crescente urbanizzazione delle coste.
Un esempio virtuoso di conservazione
La scoperta di questo primo nido calabrese è frutto di un modello di conservazione efficace e costante, che unisce ricerca scientifica, monitoraggio sul campo e sensibilizzazione pubblica. Caretta Calabria Conservation si distingue per l’intenso lavoro di sorveglianza delle spiagge, per l’attività educativa rivolta a cittadini e turisti, e per la collaborazione attiva con le istituzioni locali.
In un Mediterraneo sempre più fragile, questi segnali positivi rappresentano una preziosa testimonianza di quanto la protezione delle tartarughe marine possa portare risultati tangibili. E di quanto ogni singolo nido rappresenti non solo nuova vita, ma anche una speranza concreta per la biodiversità del nostro mare.