La Convenzione delle Nazioni Unite (ONU) sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (CITES) ha rifiutato la proposta dell’India di assegnare uno status di protezione più elevato alle tartarughe Geochelone elegans, una delle principali specie che sempre più spesso viene contrabbandata fuori dal paese.
La tartaruga stellata indiana è attualmente protetta secondo l’Allegato IV della “Wildlife Protection Act, 1972” ed è inclusa nell’Appendice II della CITES, ma considerando il gran numero di sequestri in India, i ricercatori hanno suggerito di rafforzare lo status di protezione e quindi che tale specie sia inclusa nell’Allegato I, alla pari di tigri, leopardi ed elefanti.
«Presenteremo le nostre risposte dicendo alla segreteria che la loro posizione non è corretta e la proposta rivista sarà presentata al CoP18. Il commercio di queste tartarughe sta aumentando ad un ritmo allarmante a livello internazionale. Perché dovremmo perdere il nostro patrimonio indigeno per il profitto di qualcun altro?» ha dichiarato MS Negi, ADG delle foreste e della fauna selvatica.
Dunque la decisione finale sull’inclusione della Geochelone elegans nell’Appendice I sarà presa durante la 18ª riunione della Conference of the Parties della CITES (CoP18), che si terra in Sri Lanka dal 17 al 28 agosto 2019.
«La tartaruga stellata indiana è la specie di tartaruga più scambiata illegalmente al mondo e viene rubata dalla natura in numeri senza precedenti. L’upgrade di questa specie all’Appendice I rafforzerà la cooperazione internazionale tra le varie forze dell’ordine», ha affermato il Dr. Neil D’Cruze, responsabile della ricerca sulla fauna selvatica dell’organizzazione no-profit World Animal Protection.
«Se lo status di protezione dell’Appendice I non viene assegnato a questa specie, sarà un duro colpo sia per la specie stessa e sia per tutti coloro che stanno attivamente cercando di proteggerla, compresi i governi statali, le autorità di contrasto e gli ambientalisti».
Info originali su www.hindustantimes.com