Centinaia di tartarughe marine sono state uccise nelle ultime settimane, si stima oltre 250 esemplari, per essere vendute sotto banco ai ristoranti della regione di Hadramout, nell’est dello Yemen.
La baia di Sharma, a causa degli ultimi mesi di caccia, ha visto trasformare le spiagge sul Mar Arabico da luogo di nidificazione delle “Chelonia mydas” a zona putrida di cadaveri e quindi a riferimento per i cani randagi.
Le uccisioni sono aumentate in maniera allarmante e questo preoccupa molto gli ambientalisti locali, come spiega il capo del Dipartimento di Biologa dell’Università di Hadramout, Mohammed Abdullah al-Dohail: «In questa zona sono già scomparse le Eretmochelys imbricata e, se non si interviene, anche con le tartarughe verdi accadrà lo stesso. Purtroppo i cacciatori non aspettano la deposizione ma uccidono e macellano sul posto le tartarughe appena risalgono dal mare, lasciando poi in putrefazione sulla spiaggia le viscere e le uova».
Negli anni, per svariati motivi, questa zona era stata interdetta alle persone ma le continue guerre hanno contribuito a favorire tali assassini. L’attuale amministrazione, con l’aiuto della Guardia Costiera, ha promesso una task force per debellare questo scempio compiuto verso le tartarughe, istituendo anche delle multe:
- 100.000 rial yemeniti (circa 380€) e 24h di carcere per chi uccide un esemplare
- 50.000 rial yemeniti (circa 190€), arma sequestrata e 24h di carcere per chi spara infastidendo le tartarughe
Serviranno almeno 20 militari ed un presidio fisso, quindi servirà innanzitutto trovare i fondi che ora mancano a causa delle guerre civili tra i sostenitori del governo attualmente riconosciuto ed una coalizione militare saudita, e tra i ribelli di Houthi e le forze fedeli all’ex-presidente yemenita. «Ho esortato le organizzazioni internazionali conservazioniste affinché ci aiutassero con i fondi per pagare le guardie e la costruzione di una recinzione intorno Sharma, ma nessuno ha ancora risposto positivamente ai miei appelli di aiuto» questa la dichiarazione del direttore del distretto di Sharma, Abdulla Attamimi.