I cittadini dell’arcipelago keniota di Lamu stanno protestando contro il governo affinché quest’ultimo revochi il divieto di consumo della carne di selvaggina, in particolare della carne di tartaruga marina che secondo loro ha un grande valore terapeutico e afrodisiaco.
Secondo la Legge sulla Fauna Selvatica recentemente rivista ed entrata in vigore, chiunque cacci animali come le tartarughe è punibile con una multa di un milione di scellini kenioti (circa 8700 euro) e, a discrezione del giudice, anche con due anni di carcere.
In seguito a tale legge, la caccia e l’uso della carne di tartaruga è notevolmente diminuito ma i locali incolpano il governo del proprio basso desiderio sessuale e quindi della disgregazione matrimoniale e chiedono almeno di fissare un numero limite di esemplari che possano essere catturati, al fine di migliorare la libido e per affrontare i propri problemi di salute.
Ma Mike Olendo, ufficiale della fauna selvatica locale, è rimasto irremovibile, affermando che le popolazioni di tartarughe marine in tutto il mondo stanno diminuendo a causa di numerosi motivi, tra cui convinzioni fuorvianti come questa sulle loro proprietà afrodisiache.