La CBC (Canadian Broadcasting Corporation), servizio pubblico radiotelevisivo canadese, ha reso noti i dati forniti dalla CBSA (Canada Border Services Agency) sui tentativi di contrabbando di tartarughe scoperti al confine tra Windsor e Detroit (Michigan, USA).
Dal 2014 ad oggi sono stati ben 117 gli esemplari, sia acquatici che non, confiscati alla frontiera con gli Stati Uniti. Il caso più eclatante degli ultimi anni è quello che ha coinvolto il 27enne Kai Xu, un cinese naturalizzato canadese che è stato condannato a 57 mesi di reclusione per aver cercato di portare in Canada senza permesso (con destinazione finale la Cina, ove valgono molto di più) 51 tartarughe, nascondendole nei pantaloni: 41 legate alle sue gambe e le restanti dieci nella zona pubica.
Il giovane, in quell’occasione, ringraziò anche gli agenti “per aver fermato la mia avidità ed ignoranza“, giustificando in qualche modo il reato poichè il denaro sarebbe servito a pagare un semestre al college universitario di Waterloo, ove era iscritto alla facoltà di ingegneria.
«L’importazione di animali esotici preoccupa molto poichè le specie alloctone possono agire da veicolo per varie malattie, che potrebbero rivelarsi dannose per la nostra fauna, minacciando così anche la conservazione delle specie» ha affermato Tim Armaly, portavoce della CBSA. Nel caso di Xu, gli agenti di frontiera sequestrarono diverse specie nordamericane, tra cui “Malaclemys terrapin“, “Trachemys scripta elegans” e “Terrapene carolina carolina“.
«In alcune specie, il bracconaggio finalizzato alla vendita per scopi alimentari e per l’allevamento privato ha effettivamente decimato le popolazioni e per questo anche gli ambientalisti sono particolarmente preoccupati per la riduzione del numero di alcune specie, come per esempio delle “Glyptemys insculpta” e delle “Apalone spinifera”» ha dichiarato Sue Carstairs, direttore medico dell’Ontario Turtle Conservation Centre, ospedale per tartarughe con sede a Peterborough.
Il governo canadese, come ricorda Carstairs, ha bandito nel 2017 la caccia alle tartarughe azzannatrici (Chelydra serpentina) e, contemporaneamente, la consapevolezza del rischio estinzione nell’habitat naturale sta aumentando sempre piu, tanto che il consumo di questa carne è in netta diminuzione.