Lo scorso 15 giugno, a seguito della visione di un video caricato sul social network Facebook, gli organi competenti del nord Adriatico hanno scoperto che qualche giorno prima una tartaruga marina aveva deposto le sue uova sulla spiaggia di Cupra Marittima (AP). Localizzata la posizione esatta, nonostante il nido fosse a pochi metri dalla battigia, non era stato possibile effettuare la traslocazione delle uova poiché, come si legge nelle Linee Guida dell’ISPRA, passate le 24 ore è molto probabile che venga compromessa l’incubazione.
Si è dunque atteso il 15 luglio, cioè 30 giorni dopo l’identificazione del nido, per tentare di traslocare le uova ma purtroppo, aperta la camera d’incubazione, l’amarezza è stata grande. La Dr.ssa Chiara Roncari, coadiuvata dal personale autorizzato di “Fondazione Cetacea”, ha rilevato durante la speratura che nessuna delle 67 uova deposte era vitale.
L’umidità causata dalla vicinanza alla battigia ha sicuramente inciso sul fallimento dell’incubazione ma probabilmente da questo nido non sarebbe comunque nata alcuna tartaruga poichè sono state rinvenute uova malformate o rotte probabilmente proprio durante la deposizione, il che potrebbe voler dire che la femmina nidificante era giovane ed inesperta.
L’unico precedente caso di nidificazione individuata nella regione Marche risale al 30 luglio 2019 sulla spiaggia di Baia Flaminia a Pesaro (PU). In quell’occasione, su un totale di 69 uova, 19 risultarono non feconde, 12 pipped e 38 hatchlings furono rilasciati in mare dopo un intervento d’urgenza a seguito di un’improvvisa potente e violenta mareggiata che aveva allagato completamente il sito dopo 66 giorni d’incubazione.