Quando i ricercatori catturano e osservano gli animali in natura, spesso può essere molto difficile identificarne il sesso. Ma nel 2014 Donald McKnight, Ph.D. candidato per una cattedra alla “James Cook University” in Australia, ha scoperto un nuovo e semplice metodo per determinare il sesso delle tartarughe, specialmente dei maschi, e cioè facendo in modo che questi ultimi estroflettano il loro pene grazie alla stimolazione della cloaca con semplice vibratore.
Per testare questo nuovo metodo sono state scelte quattro specie diverse di tartarughe, che sono state stimolate con un vibratore di 18cm: 17 esemplari di tartaruga pollo dell’ovest (Deirochelys reticularia miaria), dieci di tartaruga del fango del Mississipi (Kinosternon subrubrum hippocrepis), nove di tartaruga del muschio comune (Sternotherus odoratus) e 14 esemplari di tartaruga dal guscio molle spinosa (Apalone spinifera).
Mentre constatavano i diversi gradi di successo tra le varie specie, i ricercatori hanno documentato in un nuovo studio che la maggior parte dei maschi di queste tartarughe veniva appunto stimolata involontariamente a estroflettere il proprio pene.
In alcune specie di tartarughe è molto difficile distinguere i due sessi, poiché il dimorfismo sessuale è quasi assente ed i metodi per rilevare il sesso diventavano invasivi e stressanti per gli esemplari, come il prelievo di sangue per delle analisi ormonali oppure la cloacoscopia, ma al contempo anche dispendiosi per i ricercatori stessi.
Questa nuova e simpatica scoperta è stata pubblicata sulla rivista scientifica “Acta Herpetologica” col titolo di “Good vibrations: a novel method for sexing turtles” ed è stata ampiamente apprezzata dalla comunità scientifica, anche per la scarsa invasività a cui sono sottoposti gli animali. Non è la prima volta che metodi non convenzionali hanno mostrato successo. Fu infatti constatato che le tartarughe a testa di rospo del fiume cotinga (Phrynops tuberosus) mostravano il pene se si immobilizzavano il collo e gli arti, mentre la tartaruga azzanatrice comune (Chelydra serpentina) estrofletteva il pene se la si capovolgeva su e giù delicatamente.
Inoltre, in uno studio condotto tempo prima, i vibratori erano stati usati per far eiaculare i maschi di tartaruga e proprio ciò ha suggerito che potesse anche essere usato per favorire la loro erezione. Usando il vibratore i ricercatori hanno quindi potuto determinare il sesso di tutte le “Apalone spinifera“e dell’80% delle “Kinosternon subrubrum hippocrepis” ma, sfortunatamente, le altre due specie hanno risposto meno a questa pratica, riuscendo cosi a determinare correttamente il sesso solo del 65% delle “Deirochelys reticularia miaria” e del 56% delle “Sternotherus odoratus“.
Tutte e quattro le specie hanno però dimostrato delle preferenze nell’uso di questo simpatico stimolatore. Le “Apalone spinifera” sembrano preferire un movimento frequente da lato a lato, le “Kinosternon subrubrum hippocrepys” e le “Sternotherus odoratus” rispondono meglio con dei lievi movimenti circolari nella loro regione addominale e pettorale, mentre le “Deirochelys reticularia miaria” preferiscono sempre movimenti circolari ma nella zona pettorale.
Il prossimo passo sarà testare questo metodo su altre specie di tartarughe, specialmente quelle in cui è molto difficile distinguere il sesso e trovare lo stile corretto preferito dalle stesse, così da ottenere il massimo numero di buoni risultati possibili.