In un raro e prezioso gesto di conservazione, una testuggine allungata (Indotestudo elongata) è stata rilasciata nel suo habitat naturale nel Parco Nazionale di Côn Đảo, in Vietnam. L’animale, classificato come specie in pericolo nella Lista Rossa della IUCN e tutelato dalla legislazione vietnamita (Decreto n. 84/2021), rappresenta uno degli ultimi baluardi della biodiversità terrestre del Sudest asiatico.
Il rilascio è avvenuto in seguito alla consegna volontaria da parte di un residente locale. Dopo un esame medico approfondito, condotto dagli esperti del parco, che ne ha confermato le buone condizioni generali, l’esemplare ha potuto fare ritorno in natura. L’intervento è stato possibile grazie al lavoro costante dell’unità di salvataggio e riabilitazione del parco, che si occupa del recupero e reinserimento degli animali selvatici feriti, malati o illegalmente detenuti.
La Indotestudo elongata, che può raggiungere i 30 cm di lunghezza, è una specie terrestre endemica dell’Asia meridionale e sudorientale, oggi minacciata dalla distruzione degli habitat, bracconaggio e commercio illegale. Il suo ruolo ecologico è fondamentale: come granivora e frugivora, contribuisce alla dispersione dei semi e alla salute degli ecosistemi tropicali.
Il modello virtuoso del Parco Nazionale di Côn Đảo
L’iniziativa rientra in una strategia più ampia del Parco Nazionale di Côn Đảo, considerato un punto di riferimento in tutta l’Asia per la conservazione di tartarughe marine e terrestri. I dati parlano chiaro: tra il 2019 e il 2025, nel solo parco sono stati protetti oltre 13.600 nidi, rilasciate in mare quasi 949.000 tartarughine e taggate più di 2.000 femmine nidificanti.
Nel primo semestre del 2025 sono stati registrati 553 nidi, contenenti 54.212 uova, da cui sono già nati 4.464 piccoli esemplari. Questo lavoro di monitoraggio, svolto sia dagli esperti che dai volontari locali, ha ricevuto ampio riconoscimento internazionale per l’efficacia, l’accuratezza e l’approccio sostenibile.
Parallelamente, il parco ha investito in eco-turismo educativo e responsabile: sono oltre 22.000 i visitatori accolti nei primi sei mesi del 2025, di cui almeno 3.000 hanno partecipato a sessioni guidate di osservazione delle tartarughe durante la nidificazione e la schiusa. L’accesso è regolato con grande attenzione: niente flash fotografici, distanza di sicurezza obbligatoria, numero limitato di visitatori per ogni escursione.
Un gesto simbolico, ma potente
Il rilascio dell’Indotestudo elongata non è stato solo un atto simbolico di restituzione alla natura, ma un segnale forte e concreto di ciò che è possibile ottenere grazie alla cooperazione tra comunità locali, enti gestori e istituzioni ambientali. È anche un promemoria su quanto ogni singola azione possa contribuire alla salvaguardia della biodiversità.
Come dichiarato dalla direzione del Parco, si tratta di una missione condivisa: «Proteggere la fauna selvatica è una responsabilità collettiva. Ogni rilascio è una vittoria, ma anche un punto di partenza per nuove azioni di tutela».
Credit foto in evidenza: VNA/VNS