Nell’ultima settimana, soprattutto in rete, si è scatenata una vera e propria polemica contro il pagamento di due centesimi per le shoppers biodegradabili per alimenti, quindi per i sacchetti che utilizzeremo ad esempio per acquistare frutta, verdura o pane.
Come capita purtroppo sempre più spesso, ogni novità introdotta è accompagnata da qualche fakenews, utile soltanto ad inasprire i toni e a distrarre dal vero fine. A noi non interessa entrare nel discorso politico e soprattutto non stiamo qui a sottolineare che l’obbligo di pagamento è stato introdotto per dare un valore alle buste e quindi per indurre il consumatore a comportamenti consapevoli.
Ci teniamo però a mettere in luce i danni causati dalla plastica che finisce in mare: sappiamo che questi sacchetti ultraleggeri rappresentano solo una piccola parte dell’inquinamento delle acque del Mediterraneo ma se ciò è l’inizio della lotta contro il “marine litter“, ben venga il pagamento per aumentare la cognizione sul seguente scempio ambientale: