Ricoverato presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Vicenza da una ventina di giorni il bambino di appena tre mesi che manifestava un’encefalite acuta e febbre elevata.
Il neonato è stato sottoposto a una massiccia terapia antibiotica che ha permesso di salvargli la vita.
A provocare i diversi sintomi, scaturiti poi in una meningosepsi da salmonella, sarebbe stato il contatto appunto con i batteri della salmonella, provenienti con molta probabilità dalla piccola tartaruga d’acqua di casa. I bacilli della salmonella sono presenti nell’ambiente, nel suolo e nelle acque e possono però essere riscontrati come parassiti nell’intestino degli animali, soprattutto rettili.
Il contagio è probabilmente avvenuto tramite un adulto (forse il padre) che, in seguito al contatto con la tartaruga, non si è lavato le mani ed ha involontariamente trasmesso al bambino i batteri: errore piuttosto grave ma da non considerarsi un caso comune poiché di per sé l’animale non trasmette al minimo contatto questi batteri. Infatti l’elevata carica batterica è presente esclusivamente nelle feci e, non poco importante, bisogna considerare che in questo caso il bambino a soli tre mesi non possedeva un apparato immunitario abbastanza forte da combattere un’infezione da salmonella.
Trasferito adesso in terapia intensiva infantile, il bambino è fuori pericolo ma monitorato costantemente.